Se chiama il Cavaliere è concussione: se telefona Fini invece no

La magistratura continua a trattare con i guanti bianchi il presidente della Camera mentre Berlusconi è sempre colpevole fino a prova contraria

Se chiama il Cavaliere 
è concussione: se 
telefona Fini invece no

Ma perché se telefona Berlusconi per aiutare Ruby a non andare in comunità è concussione e se telefona Fini in Rai per aiutare la suocera ad avere un contratto del valore di un milione e mezzo di euro è un atto di generosità familiare? Ma perché Berlusconi dovrebbe dimettersi e Fini, indagato da quasi cinque mesi, può tranquillamente sedere sulla poltrona della presidenza della Camera?

Ma perché se Fini è accusato di essere andato con la prostituta Rachele è una campagna di fango, perché non produce prove del rapporto, mentre, invece, è sicuramente vero che Berlusconi abbia avuto rapporti con una minorenne, indipendentemente dal fatto che la procura produca le prove? Ma perché la notizia di Berlusconi indagato diventa pubblica in tempo reale, mentre quella di Fini viene resa nota solo al momento dell’archiviazione? Ma perché Berlusconi deve presentarsi dai pm e Fini non solo non viene ascoltato, ma non disturbano nemmeno suo cognato? Ma perché con Berlusconi c’è regolarmente la fuga di notizie e con Fini tutto resta riservato? Ma perché per Berlusconi non vale la presunzione di innocenza mentre per Fini non vale la presunzione di colpevolezza?

Ci sono domande che la gente continua a farsi nei bar e davanti ai telegiornali e non trova risposte. C’è il sospetto che la magistratura stia giocando a braccio di ferro con il premier. Il dubbio che l’azione delle procure non segua la strada della giustizia ma quella della politica. C’è la sensazione che Berlusconi abbia sì i suoi peccati, ma che ci sia un partito dei giudici che passa la vita ad architettare come incastrarlo. Il mirino è puntato sul Cav, mentre con altri l’atteggiamento delle toghe è diverso. Nel secondo caso appena ci si imbatte in qualcosa di poco chiaro le procure si girano dall’altra parte. Il caso più eclatante è quello di Fini.

E le domande incalzano ripetitive. Come mai appena il Cav viene indagato lo si apprende in tempo reale e quando tocca a Fini solo nel momento in cui viene chiesta l’archiviazione? Che Fini fosse sotto inchiesta per la storia della casa di Montecarlo non si poteva dire. I pm coperti e muti come il domestico di Zorro. Nessuna fuga di notizie neppure per sbaglio. A quanto pare le carte fuggono dagli uffici e finiscono in piazza solo quando sentono il nome Berlusconi. Per Gianfranco accortezze e cortesie: Fini era indagato, ma adesso archiviamo tutto. È corretto fare così, ma perché questo vale per lui e non per Berlusconi? Il Cavaliere non ha diritto al silenzio. I primi a essere informati sono i suoi avversari politici, poi quando è il momento giusto arriva la conferenza stampa della procura che annuncia al mondo che il premier sarà condannato. Berlusconi è colpevole fino a prova contraria, Fini è innocente per definizione. Lo stesso vale per tutti quelli che si dichiarano antiberlusconiani professionisti. È come un salvacondotto. Non è che non ti processano, semplicemente non ti indagano. La discriminante è alla fonte.

Berlusconi deve presentarsi dai pm, subito. Lo chiede la procura, lo pressano gli avversari politici in nome della salvaguardia del suo buon nome. Mentre Fini non solo non viene ascoltato (non è il caso di far perdere tempo al presidente della Camera), ma non disturbano neppure il cognato. E nessuno protesta o invita Fini a spiegare. Come mai? Chissà. Forse lisciare il pelo ai magistrati porta fortuna.
Le domande si ripetono come un ritornello. Perché nessuno spiega quale differenza ci sia tra la telefonata di Berlusconi in questura, per non far finire Ruby in comunità, e quella di Fini in Rai, per aiutare la suocera ad avere un contratto di un milione e mezzo di euro? Perché la telefonata del premier si trasforma in concussione e quella del presidente della Camera invece no? Perché il premier dovrebbe dimettersi mentre il presidente della Camera, indagato da cinque mesi, deve restare tranquillamente al suo posto? Forse perché la poltrona di Montecitorio è incollata o perché Fini è intoccabile? In realtà Fini dovrebbe dimettersi solo per coerenza politica e istituzionale.

Fini è accusato di essere andato con la prostituta Rachele. Risposta immediata: è la solita campagna di fango.

La donna mente. Berlusconi è accusato di aver fatto sesso con una minorenne. La ragazza pubblicamente smentisce. Risposta immediata: la ragazza mente. Non c’è nulla da fare. È la giustizia, bellezza. E non possiamo farci niente.

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