Concita De Gregorio è una giornalista di razza superiore. Lo conferma lei stessa ogni volta che parla. Nel mondo ci sono penne volgari e malfamate che scrivono sul Giornale o su Libero.
Brutti analfabeti che ancora non masticano Twitter e non seguono in rete un interessantissimo dibattito alla facoltà di ingegneria a Pisa. Poi ci sono quelli come lei, aristocratici per diritto di nascita e volontà di Dio. Concita è sempre un passo avanti verso il futuro, vede e stravede, e stupisce il mondo con frasi così originali che uno resta lì e dice: ma guarda che ragazza profetica. Cose del tipo: «Quando ero all’ Unità ho combattuto per il web perché credo sia il giornalismo del futuro». Shakespeare direbbe che questa è davvero una donna di infinita arguzia.
Concita si è molto stizzita perché i giornali dei bruti hanno commentato una sua rivelazione. Questa: «Un altissimissimo dirigentedel Pd mi disse: “A noi nel Lazio ci conviene perdere per rafforzare Fini che ha la Polverini come unica candidata in questa tornata elettorale. Se vince Fini si sgancerà da Berlusconi”». Cosa hanno scritto i «bruti»? Uno. Si è scoperto che Fini aveva un piano per farsi cacciare dal Pdl. Non vittima, ma furbo. Due. Concita si è guardata bene dal raccontare ai suoi lettori che il Pd stava boicottando Emma Bonino. Due concetti che lei, giornalista di razza superiore, ha percepito come estremamente volgari.
Il silenzio sulla notizia lei lo rivendica con orgoglio ai microfoni di Radio3 , durante la rassegna stampa di «Prima Pagina ». «Sono tornata al giornale e ho deciso di fare la mia parte, sostenendo Emma Bonino. Se allora, in piena campagna, avessi denunciato una rottura all’interno della coalizione avrei fatto un danno enorme alla Bonino, dando stura ai commenti volgari e entusiastici che leggete oggi su Libero e Il Giornale , che non aspettavano altro. Avrebbero dedicato le prime pagine all’argomento così come fanno oggi e chissà tutto ciò quanto avrebbe nuociuto alla campagna di Emma Bonino nella quale io credevo».
È una lezione di giornalismo. Nascondere una notizia non è volgare. Tacere i fatti ai propri lettori non è volgare. Preoccuparsi più delle elezioni che dell’informazione non è volgare. Volgare è scrivere in prima pagina che il Pd era in combutta con Fini per sfibrare la maggioranza parlamentare scelta, con il voto, dagli italiani. Raccontare questo, usando le rivelazioni a scoppio ritardato della De Gregorio, è roba da bassifondi. Insomma, la verità è volgare. Tutto il resto è santo e sano giornalismo.
La filosofia di Concita De Gregorio è in queste poche righe. «Non faccio parte di quella schiera di persone che non vedono l’ora di dare addosso a questo o a quello.
Non ho mai avuto nessuna intenzione negli anni all’ Unità di fare un tipo di lavoro che potesse in nessun modo danneggiare il Pd. Ho fatto il contrario di quello che scrive Europa in uno sciocco editoriale, mi sono messa dalla parte degli elettori cercando di contrastare quello che non condividevo, facendo il mio mestiere di giornalista. Se avessi fatto come i colleghi del Fatto , di Libero o del Giornale e avessi denunciato che i democratici non erano completamente d’accordo,avreifatto un danno alla campagna di Emma, al Pd e al quotidiano che dirigevo».
Il senso è chiaro. Concita non scrive per i lettori ma per gli elettori. Ed è così brava che per una volta è riuscita a mettere d’accordo Il Fatto , Il Giornale , Europa e Libero .
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