Se la Sinistra imita le politiche di Destra

Libro analisi di Franco Cazzola sui risultati raggiunti dalla Sinistra in Italia e in Europa dal 1948 a oggi. I profili dei principali Paesi del Vecchio continente

Giorgio Gaber ci aveva scritto perfino una canzone di successo, «Destra e sinistra», nella quale si domandava appunto cosa fosse la Destra e cosa la Sinistra. Di lì un lungo elenco di oggetti e abitudini quotidiane attribuite, di volta in volta all'una o all'altra delle due formazioni politiche. L'intento, assolutamente derisorio e fortemente ironico, tendeva a mettere in luce il confine flessibile che divide i due concetti. Quella di Franco Cazzola, docente di Scienza politica all'università di Firenze, è un'operazione a contenuto fortemente scientifico ma mantiene la stessa volontà di individuare caratteristiche di una delle due formazioni, la Sinistra, mettendo in luce, di riflesso, anche quelle della controparte. Ne è uscito un volume «Qualcosa di sinistra» (Il mulino, pp. 143, 12 euro) che si rivela un'interessantissima lettura, scevra di partigianeria gratuita. Nessuno sconto alla Sinistra, quindi, e ai suoi fallimenti diluiti nel tempo fino a giungere a una sorta di assimilazione, se non altro parziale, dei due concetti.
La Destra insomma si è spesso «appropriata» di temi di Sinistra e qualche volta la Sinistra si è «annacquata» fino ad assomigliare alla Destra. Soprattutto nel nord Europa. L'analisi di Cazzola è profonda quanto estesa e non abbraccia soltanto il caso italiano ma prende in esame vari contesti continentali, tante volte molto diversi l'uno dall'altro e, in molti di essi, le due formazioni riescono spesso perfino a governare insieme oltre che ad alternarsi alla guida dell'esecutivo. Il volume, come detto, lascia spazio anche alla situazione italiana vista e vissuta come un esempio al limite dell'ammissibile a causa della volatilità dei governi e della mancanza di una vera e propria alternanza delle due coalizioni al governo. Ciò tuttavia non impedisce di cercare di capire un contesto che appare come un «unicum» nel panorama politico europeo. Una serie di tabelle illustrative tendono a mettere in evidenza i comportamenti della Sinistra nel corso degli anni e da questi si evince la difficoltà delle politiche progressiste tra il '48 e il '73, un sostanziale fallimento fino al '94 e un progressivo miglioramento dopo l'avvento di Berlusconi sulla scena politica che è coincisa con un rimescolamento degli ideali di Sinistra su una base più socialdemocratica.
Resta comunque dimostrato il profilo di un Paese alle prese con se stesso. Un Paese con una delle più basse percentuali relative alla tassazione e anche, numericamente, ai ricchi relativamente al periodo dal Dopoguerra al 1973. Sempre secondo Cazzola, l'Italia aveva una tassazione bassissima negli anni '50 e '60, per poi risalire fino al quarto posto negli anni '70 e '80 e discendere fino al sesto nel ventennio successivo.

Il nostro Paese, secondo la ricostruzione dell'autore, sarebbe al nono posto per il Pil pro capite, al settimo per le spese di intervento nell'economia e al quarto per le spese di welfare limitatamente al periodo che va dal '48 al '68. Resta insomma molto da fare ma le premesse per raggiungere i Paesi più maturi, politicamente parlando, sembrano confortanti.

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