Di nuovo in libertà. Da ieri sera Renato Vallanzasca, 62 anni il 14 febbraio, si è visto riconoscere il diritto di realizzare un desiderio: ricominciare a lavorare, per la precisione nel settore dei computer. Vallanzasca, in linertà provvisoria, lavorerà in una ditta di Nerviano, nell'hinterland milanese, la Neco srl di via Roma 1.
Dopo quattro ergastoli e condanni per 260 anni di carcere - di cui una quarantina effettivamente scontati il bandito quindi lavorare all'esterno del carcere. Ne ha diritto in base all'articolo 21 dell'ordinamento penitenziario, che tratta appunto dei permessi di lavoro all'esterno del carcere. Se continuerà il suo percorso, che anche Luigi Pagano, soprintendente regionale alle carceri lombarde, ha sempre elogiato come molto coerente, Vallanzasca sarà libero di uscire dalla sua cella dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 21.30. Il sabato lo trascorrerà invece nel penitenziario di Bollate, dove è detenuto a vita.
Vallanzasca aveva già provato a lavorare all'esterno del carcere nel marzo 2010, in una cooperativa che tratta pellame. Tante buone intenzioni, ma il vecchio Renato aveva avuto il sopravvento e, per colpa di una scappatella di troppo, era stato costretto a rientrare in carcere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.