Bridgerton, il politicamente corretto fa infuriare i fan: ecco cosa è successo

Un grande cambiamento avvenuto nel finale della terza stagione di Bridgerton ha portato i fan a ribellarsi online: ecco cosa sta succedendo

Bridgerton, il politicamente corretto fa infuriare i fan: ecco cosa è successo
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La seconda parte della terza stagione di Bridgerton è approdata su Netflix lo scorso 13 giugno, mettendo a disposizione del pubblico gli ultimi quattro episodi della stagione dedicata alla storia d'amore tra Colin Bridgerton e Penelope, la misteriosa Lady Whistledown. Tuttavia la terza stagione non si è concentrata solo sulla relazione sentimentale tra i due protagonisti, ma ha fatto spaziare l'occhio della macchina da presa su molti altri personaggi, compresa Francesca Bridgerton (Hannah Dodd). E proprio su di lei si è scatenata una polemica da parte dei fan che non hanno apprezzato un cambiamento nel finale della serie creata da Shonda Rhimes.

Come è noto la serie di successo di Netflix è tratta dalla saga letteraria omonima firmata da Julia Quinn. E se è vero che lo show televisivo ha dalla sua un numero molto alto di spettatori che non hanno mai letto i libri, è altrettanto corretto che il bacino d'utenza è caratterizzato soprattutto da chi, prima o dopo, ha recuperato i romanzi originali. Questo, naturalmente, comporta che ci sia uno zoccolo duro di fan che reagisce male a qualsiasi cambiamento rispetto al materiale d'origine. Ma il cambiamento che è stato scelto per il finale di Bridgerton 3 è stato così insensato e così evidentemente teso all'idea di accontentare un certo ideale di politicamente corretto da aver fatto arrabbiare più o meno chiunque.

Nel finale della terza stagione - procedete nella lettura dell'articolo solo se avete concluso la visione della serie per non correre il rischio di uno spoiler - Francesca riesce ad avere il suo lieto fine con John Stirling, accettando anche di trasferirsi in Scozia per mantenere il proposito di prendere le distanze dalla sua rumorosa famiglia. Nelle ultime battute del ballo nel finale della terza stagione, Francesca fa la conoscenza di Michaela Stirling (Masali Baduza), cugina di John, che viaggerà con loro verso la Scozia. Nel momento stesso in cui i loro occhi si incontrano, tra Francesca e Michaela passa un lampo che si può definire solo di interesse e attrazione, il che lascia presumere che, in futuro, tra le due donne ci sarà una storia d'amore.

Come sanno bene coloro che hanno letto i libri, la storia d'amore tra Francesca e John è molto breve, a causa della morte di John che avviene circa due anni dopo le nozze. Francesca, però, ritrova la felicità con il cugino di John, Michael Stirling, Quest'ultimo è uno dei personaggi più amati della saga letteraria e il fatto che sia stato sostituito così a cuor leggero non è andato di certo giù ai moltissimi fan dei libri che non hanno perso occasione di mostrare il proprio scontento.

Ancora più grave è il fatto che questo cambiamento potrebbe privare Francesca della possibilità di trattare un tema molto delicato come il desiderio di maternità e la sterilità femminile. Nei libri, infatti, Francesca deve affrontare prima la perdita del bambino che porta in grembo, con il lutto e le conseguenze emotive che ne derivano, e poi deve fronteggiare una vita in cui ritrova il desiderio di diventare madre senza però riuscirci effettivamente. Su X - l'ex Twitter - molti utenti hanno mostrato il proprio scontento, scrivendo cose come: "Non so quali droghe abbiano preso gli sceneggiatori di Bridgerton quando hanno deciso che la delicata e coinvolgente storia di Michael e dell'infertilità di Francesca dovessero essere demolita per inclusività gay."

A questo punto non è chiaro se la quarta stagione di Bridgerton porterà - come avviene nei libri - alla morte di John o se, "semplicemente", Francesca verrà inserita all'interno di un triangolo amoroso con suo marito e la cugina di lui.

Quello che è certo è che la volontà di essere politicamente corretti ad ogni costo ha tolto a una serie di successo e con una grande risonanza come Bridgerton la possibilità di parlare di un argomento delicato e importante, che spesso è considerato ancora un tabù, qualcosa di cui vergognarsi.

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