Di recente è come se fosse stato "scoperto" un nuovo modo di raccontare la Storia in tv. Ai fatti realmente accaduti e alle figure di grande valenza, si affianca un racconto moderno, fresco, disinibito e inclusivo su un mondo a noi lontano ma specchio della realtà che stiamo vivendo. E dopo il bellissimo fuelletton di The Crown dedicato alla monarchia inglese, dopo l’esperimento (riuscito) di The Serpent Queen sulla vita di Caterina d’Aragona e il celebre Bridgerton, sullo stesso genere è imploso sul web il "fenomeno" chiamato Le relazioni pericolose. La serie tv americana che dal 6 novembre è disponibile in contemporanea con gli States ogni domenica su Lionsgate+ (ex Starplay), in poco tempo è riuscita a trovare spazio in un panorama molto affollato in cui non è facile sopravvivere e restare a galla. Lo show, che è stato già prontamente rinnovato per una seconda stagione, regala qualcosa di nuovo e di (molto) intrigante agli estimatori del drama storico ma, soprattutto, riesce a essere un prodotto che vive di vita propria con tutti i suoi pregi e difetti.
E nonostante la sua regia patinata, un racconto accattivante ma in odore di già visto, un cast valido e una solida ricostruzione degli usi e costumi della Francia dei XVIII secolo, Le relazioni pericolose cade sì in tutti quei clichè delle soap-opera e dei drammi sentimentali tanto da far perdere intensità alla narrazione, eppure la serie è un peccato di gola di cui non si può fare a meno. Coinvolge il pubblico in una storia di amore e di rivalsa sociale dai mille colpi di scena e ora vi spieghiamo il perché, nonostante le imperfezioni, è una serie che merita di essere vista.
Un amore tra un gigolò e una escort
Prima di diventare la marchesa de Merteuil e il visconte di Valmont, c’erano solo Camille e Pascal. In una tentacolare Parigi sull’orlo di una rivoluzione, prende vita la scalata verso gli alti ranghi della nobiltà di due giovani ragazzi che sognano una vita di fasti, di soldi e di prestigio. Lei è una cortigiana dalla lingua biforcuta che rincorre l’amore, lui è un ragazzo dai facili costumi che seduce donne ricche e sole per "rubare" i loro stessi segreti e sfruttarli per il suo tornaconto. Fino a quando la gelosia di Camille non prende il sopravvento e rompe una promessa che entrambi si erano scambiati per non far naufragare il loro rapporto. La donna comincia a scavare nella vita di Pascal e scopre una fitta corrispondenza con tutte le nobili più in vista di Parigi, tra cui la Marchesa di Merteult. Instaurando con la nobildonna un rapporto pieno di benefici, Camille spera di ottenere non solo la sua vendetta nei guardi di Pascal ma, soprattutto, di arrivare a un tale prestigio tanto da lasciare la sua vita da cortigiana e sognare una vita da nobile. Ma mettersi contro le il suo amato Pascal non è affatto facile.
Satira pungente della nobiltà francese
Abiti sontuosi, scorci di una città barocca e decadente, battute graffianti, personaggi femminili dal carattere forte e pretenzioso, uomini affabili che cercano solo piaceri passeggeri, Le relazioni pericolose è un miscuglio ben congeniato di realtà storica e di falsi miti. All’ombra di una storia che racchiude in sé un’anima inquieta, nel sottotesto emerge una chiara satira alla nobiltà dell’epoca, dove si notano ancora i chiaroscuri di un mondo in cui conta solo il potere dei soldi e del prestigio. In questa serie tv – bella e imperfetta – però si scende ancora più nel dettaglio, facendo emergere un ritratto ben diverso della nobiltà parigina, che non è solo attenta a salvaguardare il proprio nome ma soprattutto l’immagine di un "ton" che non ha paura di rischiare, disposto a tutto pur di restare a vivere nel suo bellissimo castello di castello, mentre alle sue spalle il mondo va avanti e rincorrere il progresso e il “canto” di libertà.
Una dramma che non ha nulla di storico
Eppure Le relazioni pericolose vuole essere un racconto storico ma, di fatto, ha ben poco di attendile. È ambientato in Francia, questo è vero, ma non si riesce ben a intuire in che periodo della turbolenta storia francese si svolgono le vicende. C’è una cornice ma è molto fumosa. Si odono sussurri di guerra civile, di una lotta ricchi contro poveri, ma il resto è tutto focalizzato sulla turbolenta storia d’amore tra Camille e Pascal. Lei viene dipinta come una donna troppo all’avanguardia per l’epoca, lui è un fantoccio che non crede in niente, neanche nell’amore. Solo nel compiacimento personale. E la pecca de Le relazioni pericolose è proprio questa: riflette con uno sguardo troppo moderno sulla vita e problemi che si respiravano nel XVIII secolo.
Prima c’era il film omonimo con Glenn Close
Una serie molto intrigante, se la si guarda con un occhio meno critico, ma che impallidisce se messa a paragone con l’omonimo film del 1998 con Glenn Close e John Malkovich. La serie non è un remake del celebre lungometraggio applaudito dalla critica, ma in realtà è un’oring story sui due protagonisti che, da giovani, si sono fatti la “guerra” perché gelosi l’uno nell’altro. Qui li vediamo che si muovano a fatica nel sottobosco della nobiltà, nel film invece sono più adulti ma pronti più che mai a tessere la loro tela di inganni e sotterfugi. Camille da cortigiana diventa una marchesa e Pascal da gigolò diventa un algido visconte. Nel film, in cui ha brillato anche una straordinaria Michelle Pfeiffer, si muovono nella Francia pre-rivoluzionaria, godendo del loro prestigio e del posto nella nobiltà. Una vendetta, guidata dalla stessa marchesa, anima la vicenda e la storia di due giovani che, loro malgrado, si trovano a sfuggire da questo fuoco incrociato. Vincitore di tre premi Oscar, oggi è ricordato per un’interpretazione da antologia da parte di Glenn Close.
Tutto ebbe inizio con il romanzo-scandalo
In pochi, forse, sono a conoscenza che né il film né la serie tv avrebbero ragione di esistere senza l’omonimo libro di Choderlos de Laclos che è stato pubblicato in Francia per la prima volta nel 1782. In Italia è stato tradotto nel 1909 nella sua forma originaria, per subire poi diversi adattamenti nel corso del tempo. Dal 2018 è nella collana "Grandi classici" della Rizzoli. Di base è un romanzo epistolare che narra della vita di due libertini che hanno vissuto nella Francia rivoluzionaria. Fu di grande interesse storico perché ha permesso una perfetta ricostruzione della nobiltà francese. Bandito per un lungo periodo, oggi è un classico immortale della letteratura europea.
Perché vedere Le relazioni pericolose?
Dicevamo, una serie tv atipica per appartenere al genere del dramma storico, eppure riesce a convincere. Piace per un racconto carico di tensione sessuale e per una storia piena di colpi di scena. Da vedere anche solo per quella fotografia disillusa sull’amore e sulla nobiltà.
Una serie dal futuro incerto
Eppure in Italia non è detto che Le relazioni pericolose possa avere vita lunga. Giunge notizia che il canale streaming di Lionsgate+ (che oggi trasmette la serie) presto non sarà disponibile più nel nostro paese come in altri parti d’Europa. Questo perché gli alti costi non hanno portato benefici agli investitori.
Ora, però, non è dato sapere quando la piattaforma chiuderà i battenti (ma resterà attiva in America) e soprattutto non si conosce quale sarà di destino di questa e altre serie in catalogo. Verranno distribuite su altri canali in streaming oppure finiranno nel dimenticatoio?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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