Evil, la serie tv (di nicchia) che indaga sulla fede e il misticismo religioso

Disponibili in streaming su Paramount+ tutte e tre le stagioni di una serie che racconta il laro "oscuro" della fede religiosa

Evil, la serie tv (di nicchia) che indaga sulla fede e il misticismo religioso

È arrivata in sordina in Italia a tre anni di distanza dal suo debutto negli States, diventando in poco tempo una serie molto discussa in rete e apprezzata da chi cerca un qualcosa in più da un prodotto di puro intrattenimento. E di fatto, la miscela che c’è dietro a Evil è molto accattivante, riuscendo a convincere lì dove molte serie hanno fallito. Trasmessa per la prima volta nel settembre del 2019 sul canale americano della CBS, la serie è stata apprezzata proprio perchè è un ibrido. Da una parte è un procedurale che in ogni episodio affronta un mistero da risolvere, dall’altro ha la capacità di costruire un forte impianto narrativo che abbraccia più e più episodi. Di grande impatto, la critica ha sempre elogiato l’acume di Evil, premiando il fatto di essere una serie tv che tocca argomenti importanti come la fede, la religiosità e il misticismo. Non è adatta a tutti, però. Di fatti con il rinnovo per una seconda stagione, lo show viene acquistato dal colosso dello streaming di Paramount+ tanto da diventare il suo prodotto di punta e di maggior successo.

Dal maggio del 2023 anche l’Italia può apprezzare la peculiarità di Evil. La prima stagione (composta da 13 episodi) viene inserita nel catalogo italiano di Paramount+ e, piano piano, anche il secondo e il terzo capitolo si aggiungono all’offerta del nuovo canale tematico in abbonamento. Nonostante sia una serie che affronta temi non facili, Evil è riuscita comunque a rompere le barriere e imporsi tra le tante produzioni che affollano l’offerta della tv americana (e non solo) perché, senza saperlo, non ha fatto altro che raccontare le paure, i deliri e le preoccupazioni del nostro tempo senza peli sulla lingua. E ora vi spieghiamo perché è una serie da non perdere.

Il seminarista e la psicologa forense

La dottoressa Kristen Bouchard è una pragmatica psicologa forense molto scettica su qualsiasi cosa non sia scientificamente dimostrabile. Le sue qualità attirano l’attenzione di David Acosta, seminarista e specializzato in fenomeni inspiegabili e possessioni demoniache. Né lui né il suo assistente hanno esperienza in campo clinico, Acosta sta cercando qualcuno che possa aiutarlo a distinguere i pazzi dai posseduti. Kristen è sicura di poter aiutare nella missione di David e provare che nessuno dei casi sui quali i due uomini stanno indagando siano effettivamente inspiegabili. La dottoressa accetta l'incarico ma, molto presto, si ritrova a dover fare i conti con paure che neanche lei sapeva di avere, cominciando a chiedersi se non esistano per davvero i demoni e le presenze oscure. In un crescendo di colpi di scena, la dottoressa ma anche il seminarista scoprono una cospirazione che potrebbe cambiare – per sempre – gli assetti dell’eterna lotta tra forze del bene e forze del male.

Il lato oscuro della fede cristiana

Non è un tema facile quello a cui si approccia Evil e in tv non è la prima volta che la serialità cerca di raccontare cosa c’è dietro la fede cristiana. Prima di lui e nel corso del tempo sono tante le serie che hanno affrontato la problematica, e si può citare l’esempio di The Exorcist che ha ripreso i temi del film e li ha serializzati con un occhio più moderno, oppure come l’incompreso (e sconosciuto) Miracles che ha cercato di raccontare (senza successo) il tema dei miracoli, ma Evil cerca di andare ben oltre questo schema un po' forzato e che non ha tanto margine di espansione. La serie pur affondando nella tradizione cristiana, facendo emergere storie metafisiche e al limite della ragionevolezza, pur non regalando un senso di compiutezza ai dogmi cristiani, cerca di spiegare come, in quella battaglia millenaria tra le forze oscure e le forze della luce, non ci siano mai né un vinto né un vincitore. Punto di forza è il modo in cui la storia si approccia al tema dei miracoli e delle manifestazioni sacre, evidenziando come di fronte a qualsiasi evento apparentemente fantastico c’è sempre una spiegazione – più o meno – esaustiva.

Evil è il "nuovo" X-Files?

Fede e misticismo, realtà e lucida follia. Un binomio che funziona e che ha reso accattivante la serie tv. Se si guarda però la storia da un altro punto di vista si nota, molto chiaramente, che Evil pur proponendo un canovaccio molto originale, propone dilemmi etici che, prima di lui, sono stati affrontati in X-Files. Nella storica serie degli anni ’90 in cui la scienza incontrava la fantascienza, anche lì c’era una coppia di investigatori che erano l’uno l’opposto dell’altro. L’agente Mulder che credeva in tutto ciò che aveva di fronte e l’agente Scully che da scienziata trovava una spiegazione anche nell’impossibile. E stessa cosa avviene con David e Kristen, in cui l’uomo di fede cerca in Dio le risposte che non trova nella vita terrena e la donna cerca nella psicologia una risposta per tutte quelle domande apparentemente inspiegabili. Entrambi, però, subito si rendono conto che l’impossibile non è una scienza finita, anzi la religione apre a domande su domande a cui, apparentemente, non esistono risposte certe e finite.

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Terrore puro per una serie complessa

Oltre a questo, la serie è comunque un prodotto di intrattenimento e, quindi, è ovvio che non si ferma solo a una storia che ragiona sulla fede e la religione. Evil è anche – e soprattutto – un horror purissimo che sfrutta tutti i più classici clichè della cinematografia di genere per un racconto teso e asfissiante che coinvolge sia le emozioni che l’animo dello spettatore.

Si rivolge al pubblico, coinvolgendolo in un viaggio di cuore e di pancia all’interno di un mondo in cui niente è ciò che sembra, popolato da superstizioni, leggende e il soprannaturale in un connubio molto efficace. Ottima la prima stagione, buona la seconda, la terza traballa un po' nel suo inizio per trovare poi la sua svolta nel finale. Una stagione 4 è stata già confermata.

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