Sesso in cambio di favori con la detenuta

Il gip sospende dal lavoro il direttore del carcere di Genova Pontedecimo, accusato di aver elargito vantaggi a una detenuta marocchina in cambio di prestazioni sessuali

Sesso in cambio di una vita carceraria più facile. E' l'ipotesi su cui si indaga nel carcere di Genova Pontedecimo. Le responsabilità del direttore del carcere femminile sono ancora da accertare, ma iIl giudice per le indagini preliminari Adriana Petri ha accolto la richiesta di sospenderlo per due mesi dalle sue funzioni. Giuseppe C. è accusato di aver concesso trattamenti di favore a una detenuta in cambio di sesso.
Il magistrato ha sciolto la riserva, depositando la sua decisione. Il provvedimento verrà adesso notificato alle parti e all'amministrazione penitenziaria, e successivamente il direttore, che si è sempre detto innocente, verrà sospeso.
La richiesta era stata fatta lo scorso primo ottobre dai due pm titolari dell'indagine, Alessandro Bogliolo e Vittorio Ranieri Miniati.
Il dirigente del carcere è accusato di concussione, violenza sessuale aggravata e continuata, induzione alla calunnia e falso ideologico e materiale. Il gip ha ritenuto sussistente il pericolo di inquinamento probatorio. La sospensione ha una durata minima di due mesi, che può essere reiterata su richiesta del pm.
L'inchiesta partì lo scorso aprile, dopo la denuncia di una detenuta di origini marocchine di 28 anni. La donna ha raccontato di essere stata indotta ad avere rapporti sessuali con il direttore, un funzionario e tre agenti penitenziari in cambio di varie agevolazioni. La detenuta, che godeva del beneficio del lavoro esterno a Genova, è stata trasferita nel carcere di Monza.

Il direttore di Pontedecimo, che ha subito anche perquisizioni domiciliari, ha sempre negato ogni addebito e si è dichiarato vittima di una vendetta.
La vicenda sarebbe venuta alla luce durante gli interrogatori ai quali la donna era stata sottoposta per essere rientrata in ritardo in carcere dal lavoro.

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