Un anno di carcere. È costata cara la voglia di "intimità" a due ragazzi sorpresi a fare sesso in spiaggia. Non nella Riviera Adriatica, per fortuna, dove sugli atti osceni in luogo pubblico per tradizione si chiude un occhio. O magari anche due. Ma a Dubai che depliant e martellanti campagne pubblicitarie continuano a venderci come la meta turistica del futuro. Terribilmente esotica, naturalisticamente meravigliosa, un avamposto della civiltà all'interno di una civiltà antica. Tutto vero. Se non fosse che, dopo appena sei mesi, ci sono ricascati. E anno messo le manette ai polsi ai fidanzatini sorpresi a fare quello che qualunque coppia sogna di fare in riva al mare. Come già successo alla turista britannica arrestata a luglio che, per giunta, fu pure licenziata dalla società per la quale lavorava. «Non sono passati che pochi mesi dal caso della britannica e del suo amico che sono stati sorpresi a fare sesso su una spiaggia - si legge nel sito web della tivù satellitare al Arabiya - che la città di Dubai rimane sotto shock per un bis offerto sempre da due stranieri». Questa volta originari della Birmania e finiti nella stessa brutta situazione della giovane Michelle Palmer che, nel luglio scorso, fece il giro del mondo. La donna, trent'anni, venne arrestata dalla polizia dell'emirato mentre ubriaca, era stata trovata in intimità con un amico sulla famosa spiaggia di Jumeirah.
A causa del clamore suscitato dalla stampa internazionale la Palmer, condannata in primo grado a 3 mesi di carcere, in appello venne espulsa dal paese arabo senza scontare la pena. Non è stato così per i due cittadini della Birmania, sorpresi sulla stessa spiaggia alcuni giorni fa. Probabilmente anche per assorbire le grande proteste dei predicatori islamici che sulle tivù satellitari hanno chiesto «pene esemplari», per scoraggiare gli autori del «grande crimine», i giudici di primo grado hanno condannato i due per «direttissima» a un anno di carcere. Una sentenza della Corte d'appello ha poi ridotto la pena detentiva a 3 mesi «più uno» per l'aggravante di essere stati trovati «in stato di ebbrezza».
Fare sesso in luogo pubblico è un reato grave a Dubai. Anche l'uso di alcol è una faccenda seria. Per la numerosa comunità occidentale nel ricco emirato del Golfo, si prospettano tempi duri. Di recente le autorità locali hanno lanciato una campagna mediatica contro il fenomeno. In particolare, è stata dichiarata guerra anche alle lesbiche.
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