Città del Vaticano - Vi possono essere singoli casi in cui l’uso del condom è giustificato, "ad esempio quando una prostituta utilizza un profilattico, e questo può essere il primo passo verso una moralizzazione, un primo atto di responsabilità per sviluppare di nuovo la consapevolezza del fatto che non tutto è permesso e che non si può far tutto ciò che si vuole". È quanto afferma Benedetto XVI, in materia di sessualità, nel nuovo libro intervista scritto dal giornalista Peter Seewald, dal titolo "Luce del mondo", di cui alcuni brani sono stati anticipati oggi dall’Osservatore romano. "Tuttavia - prosegue il Pontefice - questo non è il modo vero e proprio per vincere l’infezione dell’Hiv. È veramente necessaria una umanizzazione della sessualità". Quindi il Papa ribadisce: "Concentrarsi solo sul profilattico vuol dire banalizzare la sessualità, e questa banalizzazione rappresenta proprio la pericolosa ragione per cui tante e tante persone nella sessualità non vedono più l’espressione del loro amore, ma soltanto una sorta di droga, che si somministrano da sè". "Perciò - afferma ancora - anche la lotta contro la banalizzazione della sessualità è parte del grande sforzo affinchè la sessualità venga valutata positivamente e possa esercitare il suo effetto positivo sull’essere umano nella sua totalità".
Sconvolta dalla dimensione del problema pedofilia Il Papa affronta anche il tema della pedofilia. "I fatti non mi hanno colto di sorpresa del tutto. Alla Congregazione per la Dottrina della Fede mi ero occupato dei casi americani; avevo visto montare anche la situazione in Irlanda", afferma Ratzinger. "Ma le dimensioni comunque furono uno shock enorme. Sin dalla mia elezione al Soglio di Pietro avevo ripetutamente incontrato vittime di abusi sessuali. Tre anni e mezzo fa, nell’ottobre 2006, in un discorso ai vescovi irlandesi avevo chiesto loro di ’stabilire la verità di ciò che è accaduto in passato, prendere tutte le misure atte ad evitare che si ripeta in futuro, assicurare che i principi di giustizia vengano pienamente rispettati e, soprattutto, guarire le vittime e tutti coloro che sono colpiti da questi crimini abnormì. Vedere il sacerdozio improvvisamente insudiciato in questo modo, e con ciò la stessa Chiesa Cattolica, è stato difficile da sopportare. In quel momento era importante però non distogliere lo sguardo dal fatto che nella Chiesa il bene esiste, e non soltanto queste cose terribili".
"Pio XII ha salvato tanti ebrei" Bisogna riconoscere che Pio XII "è stato uno dei grandi giusti e che, come nessun altro, ha salvato tanti e tanti ebrei". Nel volume il Papa affronta diverse tematiche, fra le quali il ruolo controverso di Pio XII. Su Pacelli Ratzinger afferma: "Pio XII ha fatto tutto il possibile per salvare delle persone. Naturalmente ci si può sempre chiedere: ’Perchè non ha protestato in maniera più esplicità? Credo che abbia capito quali sarebbero state le conseguenze di una protesta pubblica". "Sappiamo - aggiunge il Papa - che per questa situazione personalmente ha sofferto molto. Sapeva che in sè avrebbe dovuto parlare, ma la situazione glielo impediva". "Ora, persone più ragionevoli - prosegue Ratzigner - ammettono che Pio XII ha salvato molte vite ma sostengono che aveva idee antiquate sugli ebrei e che non era all’altezza del Concilio Vaticano II.
Il problema tuttavia non è questo". "L’importante - conclude - è ciò che ha fatto e ciò che ha cercato di fare, e credo che bisogna veramente riconoscere che è stato uno dei grandi giusti e che, come nessun altro, ha salvato tanti e tanti ebrei".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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