Lo show piace anche senza prediche e volgarità

nostro inviato a Sanremo

Dunque si può vivere anche senza Celentano. I risultati della bellissima serata di pura musica con i duetti con le star internazionali di giovedì ha dimostrato che il pubblico può apprezzare un Festival anche senza infarcirlo di provocazioni e di insulti. E di parolacce (come hanno fatto I soliti idioti mercoledì). Si, perché il meraviglioso assolo di Brian May e la voce vissuta di Patti Smith hanno catturato picchi d’ascolto altissimi (sopra il 50 per cento di share), ma tutta la serata ha raggiunto un buon ascolto: una media del 47,7 per cento con 10 milioni 540 mila spettatori. Nella prima parte, quella più appetibile dal punto di vista pubblicitario, c’erano davanti a Raiuno 12 milioni 770mila spettatori per uno share del 45,7. Molto meno nella seconda parte, sei milioni e mezzo, dato che molti spettatori se ne sono andati a letto vista l’ora tardissima: è finita all’una e mezza, unico neo della puntata. Insomma pochi punti in meno della famigerata prima serata celentanesca (media share 49,59) e molto più alti della seconda (39,2) che tradizionalmente cala e che aveva in concorrenza la partita.
Conclusione? Il popolo non è così bue da non potersi entusiasmare per una serata di ottima musica. Anche se, certamente, la strategia mediatica costruita attorno alla presenza di Celentano ha generato un interesse enorme sul Festival, come la sua performance e lo strascico di polemiche che ne è seguito. Dunque, almeno in questo caso, facevano bene ieri a farsi i complimenti a vicenda Mazza, Mazzi e Morandi. «Qualunque tv al mondo - ha sottolineato il direttore di Raiuno - avrebbe avuto bisogno di investimenti mastodontici e magari di qualche anno di tempo per allestire uno spettacolo così. Grazie al direttore artistico Gianmarco Mazzi per aver messo a punto uno spettacolo che resterà negli annali della musica oltre che di Sanremo».
Una serata elegante senza neppure le volgarità, parolacce e siparietti penosi che si sono visti in alcuni momenti della prima e seconda puntata partendo da quelli dei Soliti idioti, passando per quelli del bravo Papaleo che pure si fa sfuggire qualche eccesso, per quelli di Luca e Paolo (in apertura assoluta del Festival) e per finire con le eccessive nudità di Belen.

Dunque, potrebbe essere una lezione per il futuro? Questa è l’intenzione della Rai che l’anno prossimo riporterà in casa propria l’intera organizzazione del Festival con l’obiettivo di risparmiare e di evitare troppe polemiche. Si vedrà.

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