Silvia Castello
Edmond de Goncourt, esperto di Japonisme, scrive tra le cronache parigine del suo «Journal», nel 1890, che Napoléon-Louis Bonaparte, appena rientrato da un viaggio daffari nel Sol Levante, gli confida il suo entusiasmo per la libertà sessuale che esprimono le ambitissime Shunga. Si tratta di pregiate stampe erotiche, che solleticano leros più raffinato tra XVII e XIX secolo e sono tuttora ambite dai collezionisti occidentali. «Ai ricchi mercanti giapponesi piace sorseggiare una tazza di the o fumare la pipa, mentre fanno lamore con la loro geisha nel boudoir» gli dice. È unatmosfera elegante quella che esprimono le shunga giapponesi, letteralmente «immagini della primavera» eco della parola cinese shunsô («erbe di primavera»). Xilografie rarissime che raffigurano labilità delle cortigiane educate allarte sublime dellerotismo «chic» e si inseriscono nella tradizione iconografica dellUkiyoe. Sono tutte opere di artisti famosi come Moronobu, Settei, Utamaro e Hokusai, ma è impensabile trovarle esposte in un museo nipponico contemporaneo ed è sempre più raro acquistare liberamente shunga originali o libri che le riproducono a causa del pudore dilagante nel Giappone odierno. «Non è stato facile trovare questo album tra gli scaffali di un antiquario di Tokyo», spiega infatti Gloria Gobbi che nella sua galleria romana espone per la prima volta la mostra «Shunga: le immagini erotiche del mondo fluttuante», 12 splendide tavole a colori che fanno parte di un unico album degli anni Cinquanta che ristampa shunga del 1910-20 circa. Protagonisti del genere erano spesso uomini della nuova borghesia mercantile e geishe colti in un audace quadro dinsieme - in giardino o nellalcova - abbondante di dettagli decorativi - dalle acconciature ai tessuti e tatuaggi sui corpi maschili, inclusi oggetti darredo come specchi, ventagli, cuscini, foulards, porcellane -, mentre attingono alla sfera dei piaceri che oltre a quello sessuale si arricchiva perfino della composizione di poesie scritte con pregiata calligrafia.
Allatelier Gloria Gobbi, via di Monserrato 43b, tel. 06.68135876. Da oggi al 24 settembre, tutti i giorni ore 11-13 e 16-20, tranne il lunedì mattina.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.