Si chiude la kermesse di Alta Roma con le scuole e le firme del futuro

Dall'Accademia Koefia a quella di Costume e moda, all'Istituto Europeo di design: gli studenti presentano i final work. Tra le iniziative fuori calendario la sfilata «Magie d'Oriente» di Tilù' e le cinture-gioiello di Cosima e Stefano d'Inzillo.

Con le sfilate delle scuole si chiude Alta Roma, che ha visto accanto alle collezioni dei marchi storici, una serie di manifestazioni per i nuovi talenti e anche iniziative collaterali.
Ad esempio il design di nicchia giovane ma lussuosorealizzato dai giovani designer protagonisti di «Limited-unlimited», l'installazione fashion a La Pelanda del Macro di Testaccio. Gli stilisti che hanno partecipato alla rassegna provengono quasi tutti dal concorso di Altaroma e Vogue Italia « Who's on next?». Sono: Albino, Aquilano e Rimondi (stilisti di Gianfranco Ferrè), il sardo Silvio Betterelli con i suoi ricami tridimensionali, Carta e Costura, Gabriele Colangelo, Marco De Vincenzo, Diego Dolcini con i suoi sandali-ventaglio, Sara Lanzi, Leitmotiv, Sabina Masenza, Nø21, Maurizio Pecoraro, Vionnet rilanciato da Matteo Marzotto e Sergio Zambon con i suoi sandali dal tacco banana
Interessante anche l'evento di Alessandra Giannetti di Edocity a Trastevere, nell'ambito del progetto degli Artigiani in calendario. La performance dal titolo «Albe e Tramonti dell'Universo» si è tenuta all'interno della galleria di Ottavio Fabbri. Il pittore e regista è intervenuto su tre abiti Hakama di Alessandra Giannetti, una dei quali è stato indossato dalla danzatrice Paola Campagna. Il tutto molto suggestivo, perchè nel buio più assoluto, con le tele e gli abiti visibili solo grazie ad un'illuminazione speciale.
Tra le scuole di design ad aprire è stata l'Accademia Koefia. Gli studenti hanno presentato in passerella al santo Spirito in Sassia borse ricavate da vhs, stivali intrecciati all'uncinetto, catene di vetro di opaline. Insomma, l'accessorio fa l'abito per i ragazzi che hanno presentato le loro esercitazioni sperimentali. Il maestro Gianni Mazza ha diretto «virtualmente» l'orchestra che ha accompagnato in pedana le creazioni dei 32 studenti del terzo anno della Koefia.
C'è stato poi l'incontro sul tema di jeans e riuso, con gli studenti dell'Accademia Belle Arti da Frosinone nella sede della scuola. E poi, ancora al Santo Spirito, le creazioni degli studenti dell'Accademia Belle Arti Lorenzo da Viterbo.
É invece una mostra laboratorio quella presentata presso la sede dell'Accademia Nazionale dei Sartori e nella stessa sede di via della Rondinella c'è stata la mostra degli studenti dell'Accademia di Costume e Moda.
Il final work della Scuola di Moda Ida Ferri è stato presentato con una sfilata al Santo Spirito, mentre l'Accademia Altieri ha intitolato la Pittura nell'arte della moda, la sua performace, con premiazione di tre studenti e sfilata del final work dei 15 neo stilisti che presentano 39 abiti ispirati a opere pittoriche e movimenti che vanno dal periodo Futurista all'Action Painting di Jackson Pollock.
Chiude la giornata delle scuole al nuovo museo Maxxi la sfilata dello Ied Moda Lab (Istituto Europeo di Design). Il tema è «Memorie del Futuro» e la sfilata è stata curata dal regista e coreografo Davide Montagna, con la Compagnia Vittadini Danza di Milano.
Gli studenti dello Ied hanno preparato le loro sperimentazioni ispirandosi ai nuovi linguaggi e ad immagini visionarie del pianeta legate all'origine della Panghea. Per l'evento alcuni ragazzi hanno lavorato proprio sui lavori di grandi architetti quali Zaha Hadid, Santiago Calatrava, Frank Ghery.
Il mondo arabo è tra quelli più ricchi di clienti dei grandi atelier di alta moda e anche gli stilisti di quei Paesi vengono a Roma per sfilare e arricchire il loro curriculum.
La bellezza e il carisma delle principesse persiane sono state l'ispirazione della collezione del disegner siriano Rami Al Ali, presentata in calendario al Santo Spirito. La lavorazione ricorrente è fatta di intarsi e fili annodati, di drappeggi trattenuti da nodi e intrecci, il tessuto è reso tridimensionale dalla sovrapposizione di balze, dalle stringhe di seta o velluto, dai tagli godet o asimmetrici. Il tutto applaudito da un parterre internazionale il parterre: da Ivana Trump al cantante irlandese e Tony Lundon con Kellyann Letham, il fotografo e pr Mohieb Dahabieh, Nayla Al Khaja, la prima donna regista di videoclip del mondo arabo.
Ha voluto esprimere solidarietà alla lotta contro il cancro lo stilista italo-libanese Tony Ward, presentando i suoi abiti lussuosi per Alta Roma.
Tra le iniziative fuori calendario, la sfilata «Magie d'Oriente» per la collezione TILU' haute couture, in un grande albergo romano. Abiti ispirati alle atmosfere del mondo arabo, come in un caleidoscopio di infinite simmetrie colorate che si riflettono nei tessuti e nei decori. «AltaRoma - ha detto dopo la sfilata Alessandro Vannini, Presidente della Commissione Turismo e Moda del Comune di Roma- deve proseguire nella difesa dell'alta moda italiana e del patrimonio che le appartiene e i brand come TILU' rappresentano la cultura del vero Made in Italy».
La collezione ha sfilato in anteprima ad Abu Dhabi, all'ambasciata italiana negli Emirati Arabi, per la Sheikha Bint Saif Al Nahyan, moglie di Khalifa bin Zayed al-Nahyan, Presidente degli Emirati Arabi Uniti e sceiccodell'Emirato di Abu Dhabi, che ha poi acquistato in esclusiva alcuni abiti.
Ancora, tra le iniziative collaterali, da segnalare la mostra-istallazione per gli oggetti di culto del terzo millennio: le cinture gioiello di Cosima e Stefano d'Inzillo. Prodotti tutti italiani, dal design ispirato ai grandi orafi, alle lavorazioni rigorosamente artigianali, alle materie prime pregiate e innovative.
I d'Inzillo hanno deciso di presentare la loro collezione insieme ad un'esposizione fotografica che, dal disegno al prodotto finito, racconta come nascono le cinture gioiello, con un procedimento produttivo identico a quello che si usa in gioielleria.
Sono tutti accessori di Alta Moda realizzati a tiratura limitata e distribuiti in pochi, selezionatissimi punti vendita, tra cui la White Gallery, Gattinoni, e Zita Fabiani.


Un pezzo interamente realizzato in metallo è dedicato a lla Dolce Vita: una cintura gioiello a grandi maglie su cui sono incastonati strass e pietre.
Sulla collezione veglia l'istallazione di Federico Paris, con una silhouette di donna alta due metri che "indossa" il pezzo più prezioso della collezione

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