Si fingono carabinieri per farsi consegnare l’auto di un passante a cui, poi, chiedono il riscatto tramite Whatsapp. Finiscono ai domiciliari tre giovani a Boscoreale, in provincia di Napoli.
L’operazione porta la firma dei carabinieri "veri" che, dopo alcuni mesi di indagini, sono venuti a capo della questione e ricostruito le “gesta” dei loro sedicenti colleghi. L’episodio risale al dicembre scorso, quando la vittima denunciò quanto gli era capitato. Mentre si trovava a percorrere una delle strade principali del centro dell’hinterlando vesuviano, lo sfortunato automobilista era stato “fermato” da tre persone. Vestivano abiti civili ma si qualificarono come carabinieri, lasciando intendere all’uomo di essersi imbattutto in un normale e banale posto di blocco stradale. Ma lungi dal procedere ai controlli, i falsi carabinieri lo costrinsero a farsi consegnare l’automobile.
Non passò troppo tempo che uno dei tre indagati inviò alla vittima della rapina un messaggio su WhatsApp. In cui chiedeva all’uomo una sorta di riscatto per riottenere indietro la sua macchina. Insomma, il classico "cavallo di ritorno". Chi s’era incaricato di gestire il rapporto con l’automobilista, però, era stato fin troppo superficiale. Dalle foto inviate per dimostrare che l’auto era in suo possesso, finì per far scoprire il nascondiglio in cui avevano parcheggiato l’auto.
La vettura, quindi, venne immediatamente recuperata. Mentre le indagini, dopo qualche tempo, hanno inguaiato tre giovani.
Così un 19enne, un 20enne e un 24enne sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare al regime degli arresti domiciliari che è stata notificata loro proprio dai carabinieri. Rispondono, a vario titolo, delle ipotesi di reato di rapina e tentata estorsione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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