La Sicilia «senza tempo» secondo Horvat

«Giungendo in quest’isola a noi tedeschi il genio goethiano s’impone inevitabilmente come guida». Ma se i contemporanei e amici del poeta, Hackert, Kniep, Tischbein hanno disegnato fedelmente natura e monumenti, ora la macchina fotografica è in grado di superare l’acquarello settecentesco, scriveva nel ’25 Hugo von Hofmannsthal in Noi e la Sicilia. Parole che sembrano adombrare l’opera di Frank Horvat, il grande fotografo ottantenne di Life e della Frankfurter Allgemeine Zeitung, pioniere del montaggio digitale, che ha rinnovato la fotografia di moda. Fra l’81 e l’82 Horvat intraprende per le Edizioni Novecento di Palermo un viaggio in Sicilia sulle orme di Goethe, seguendo passo passo le indicazioni del Viaggio in Italia, alla ricerca di quei soggetti che meno avevano subito l’ingiuria del tempo.
Il viaggio di Goethe in Sicilia, meta inconsueta allora, inizia con la traversata di cinque giorni da Napoli a Palermo e continua a cavallo verso l’interno e altre città, accompagnato dal pittore Kniep. «L’Italia, senza la Sicilia, non lascia alcuna immagine nell’anima: qui è la chiave di tutto», scrive il poeta affascinato dai mille volti dell’isola dove può mettere a frutto anche il suo sapere scientifico e i suoi interessi di ricercatore. E fare esperienza della cultura classica dell’amata Grecia e di quella barocca dei mostri che come «scudisciate di follia» adornano la villa del principe di Palagonia a Bagheria. Le venti foto in bianco e nero di Horvat (alla Casa di Goethe fino al 5 ottobre), ci restituiscono immagini che sembrano fissate in una dimensione senza tempo.

Tutte riprese con lo stesso obiettivo grandangolare per ottenere una prospettiva uniforme, delineano i paesaggi lunari dell’Etna, quelli bucolici della strada per Castelvetrano, la linea snella del tempio della Concordia di Agrigento che «lo approssima al nostro concetto del bello e del gradevole», l’infilata spettacolare delle colonne dell’incompiuto tempio di Segesta, la religiosità di Santa Rosalia, l’esotismo dei giardini palermitani e il profilo irreale e sfuggente del Monte Pellegrino. Casa di Goethe, via del Corso 18, tel. 06-32650412. Orario 10-18, chiuso lunedì.

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