Sicilia, si calmano le acque nel Pdl. Prove di dialogo tra Nania e Miccichè

Dopo mesi di liti e divisioni interne, il senatore e coordinatore regionale del partito ha lanciato un appello alla pacificazione. E il sottosegretario Cipe, fondatore dell'ala siciliana del partito, lo ha raccolto

Per mesi sono stati solo scambi di accuse. Scambi di accuse e rotture, come quella culminata nella creazione di una corrente autonoma, il Pdl Sicilia, attualmente nella giunta regionale guidata da Raffaele Lombardo (Mpa) al contrario dell'altra componente, quella dei cosiddetti "lealisti" che fa capo a livello nazionale al ministro di Giustizia, Angelino Alfano, e al presidente del Senato Renato Schifani, che invece è all'opposizione. Eppure adesso, dopo tanti litigi, all'interno del Pdl, in Sicilia, sembra tornare il sereno. O, almeno, una ripresa del dialogo che potrebbe ricompattare gli animi.
A lanciare segnali di pace, rivolgendosi direttamente con una nota al leader dei "ribelli", il sottosegretario con delega al Cipe Gianfranco Miccichè, è stato il senatore e co-coordinatore del Pdl siciliano Domenico Nania. «È giunto il momento della chiarezza. Mi auguro che Gianfranco Miccichè sappia coglierlocon responsabilità e che, con la fiducia reciproca si possa costruire insieme il Pdl che i siciliani ci chiedono. Penso che la figura di Miccichè sia indispensabile per far crescere un Popolo della Libertà all'altezza del suo compito e per questa ragione che gli rivolgo, ancora, un appello a discutere insieme per ridare al centrodestra siciliano il ruolo e le responsabilità che gli competono e che gli elettori gli hanno attribuito. All'amico Gianfranco dico che non è tempo di ultimatum ma di chiarezza. Un sussulto di umiltà - ha aggiunto Nania - e responsabilità può rappresentare l'avvio di un percorso comune che possiamo fare insieme con i modi e le forme che si riterranno opportuni. Insieme possiamo costruire una strategia che rilanci la Sicilia e la renda protagonista sulla scena nazionale».
Un segnale di pace vero e proprio. Che Miccichè ha raccolto: «Sono positivamente colpito - ha commentato sul suo blog "Sud" -dalle ultime dichiarazioni di Domenico Nania, il quale nel redarguire il suo alter ego (l'altro coordinatore siciliano, Giuseppe Castiglione, ndr) ha opportunamente parlato di crescita del Pdl, di discussione al suo interno, di rispetto per le scelte degli elettori, di siciliani, di responsabilità politica e di percorsi comuni: tutti concetti cui non eravamo più abituati». Secondo Miccichè Nania «si è comportato da vero coordinatore, da un uomo di sintesi. Che ciò segni l'inizio di un nuovo corso per il partito siciliano? - si chiede il sottosegretario - Io me lo auguro. Di certo l'uso di un linguaggio costruttivo, che sappia affrancarsi da una dialettica aspra e vuota, e la ricerca di una mediazione che passi attraverso il giusto riconoscimento della dignità e sensibilità politica di ognuno degli attori in campo, è una precondizione indispensabile affinché si possa intavolare un qualche dialogo, altre volte da me stesso negato, proprio per la mancanza di detta precondizione». Adesso, prosegue Miccichè, «mi aspetto che quel desiderio di sintesi, che chiaramente traspare dalle dichiarazioni di Nania, trovi riscontro in atteggiamenti totalmente diversi da quelli finora adottati dal co-coordinatore. Mi aspetto che Nania dimostri di voler dare seguito alle sue intenzioni di unità e dialogo, prendendo le debite distanze da una gestione del partito, che fin qui può definirsi un fallimento politico».

Conclude Miccichè: «Ripartiamo da qui, per ridare, sono parole di Nania, al centrodestra siciliano il ruolo e le responsabilità che gli competono e che gli elettori gli hanno attribuito. Da qui il dialogo può ripartire»

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