Protezione dei dati, da rischio a business per le imprese

Come cambiano le strategie e le opportunità con Internet e le nuove tecnologie, a Fiera Milano il punto sui cambiamenti della security. Il tema della reputazione di un'azienda che non riesce a difendersi. Nuove figure professionali in campo: data protection officer e data protection designer

Protezione dei dati, da rischio a business per le imprese

Tecnologie di sicurezza con focus dedicato alle sfide aperte nell’era di Internet of Things, Big data, privacy, Cyber security fra rischi e opportunità, al centro di Sicurezza & Oltre giornata di approfondimento professionale su questi tempi di estrema attualità che si è svolto a Fiera Milano.

Voluto dalle dalle due associazioni dell’industria tecnologica della sicurezza, Anie Sicurezza e Assosicurezza, e promosso da Fiera Milano e dalle maggiori associazioni del settore, ha visto il confronto diretto fra i professionisti del settore e i grandi utilizzatori di sistemi della sicurezza – rappresentanti dell’industria delle telecomunicazioni, della farmaceutica, dei trasporti aeroportuali, le grandi stazioni ferroviarie, tra gli altri – sulle grandi sfide tecnologiche per garantire la tutela di dati, cose e persone.

La sicurezza oggi non è solo un problema tecnico, ma un asset strategico per le imprese. Se fino a pochi anni fa era spesso percepita come un costo da sostenere, in realtà oggi rappresenta un valore su cui investire: alti standard conferiscono infatti alle aziende maggiore credibilità e affidabilità nei confronti di investitori e fornitori.
Gli stessi dati dei controlli possono diventare, se bene interpretati, un valore aggiunto per le imprese, perché rappresentano un’opportunità per prevedere, oltre che monitorare, eventuali rischi.

Per dare concretezza ai nuovi progetti di sicurezza, emerge forte la richiesta di nuove figure professionali come i data protection officer e i data protection designer, indispensabili in azienda per accogliere gli standard sulla privacy dei dati, obbligatori dopo la recentissima entrata in vigore del nuovo regolamento sulla protezione dei dati, a cui entro due anni tutte le aziende dei 28 stati dell’Unione Europea dovranno adeguarsi.

Se da un lato scuole e università stanno lavorando alla creazione di corsi di studio dedicati alla formazione di questi nuovi profili, dall’altro, si potrà verificare un ritorno di professionisti italiani che, migrati all’estero verso grandi aziende e multinazionali all’avanguardia nel campo della sicurezza che porteranno il loro know how alle aziende italiane, in un momento così importante e cruciale.

La pervasività di internet e delle tecnologie che ad esso si appoggiano, come quelle ispirate al paradigma dell’Internet delle Cose – device e strumenti che dialogano tra loro attraverso la rete – richiede infatti strategie aziendali e professioni finalizzate alla tutela della sicurezza a ogni livello: un cambiamento importante, che trasforma questa attività stessa da bene intangibile e residuale a realtà tangibile e concreta, alla base dei processi produttivi e dei servizi offerti.

In gioco è l’intero sistema produttivo, perché una falla della sicurezza rischia, oggi, di contagiare un’intera filiera, bloccando processi, mettendo a rischio lavoratori e utenti, minando profondamente la reputazione dell’azienda che si è dimostrata incapace di tutelarsi dai rischi della sicurezza con grandi danni economici.

Di particolare interesse il talk show moderato dal professor Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente di strategia e imprenditoriali alla Sda Bocconi, a cui ha partecipato Marco Carboni, technical security supervisor di Sky, Fabio Degli Esposti, direttore information e comm. technology di Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Milano Malpensa e Milano Linate, Pierluigi Perri, avvocato e professore presso Università degli Studi di Milano, Gianluca Soliani security & pharmaceutical utilities manager di GlaxoSmithKline Manufacturing.

Sicurezza & Oltre ha rappresentato un’anticipazione dello spirito e dei temi che saranno al centro della prossima edizione del salone Sicurezza, in programma nel 2017, una vetrina completa per tutte le soluzioni tecnologiche con quelle più innovative in primo piano e i numerosi contesti in cui possono essere impiegate per proteggerci in ogni momento.

Roberto Rettani, presidente di Fiera Milano ha sottolineato l'importanza di questa iniziativa che "va oltre la visione classica della security aziendale e fa emergere la necessità di un passaggio culturale che va fatto a livello aziendale affrancando la visione della security dall’ambito ristretto dei super tecnici, in un concetto evolutivo che dalla sorveglianza fisica si sviluppa in strategie che tengono conto di tutti gli elementi in gioco per conseguire un maggior valore aggiunto da parte delle imprese". Infatti la tecnologia evolve rapidamente con dei costi che sono divenuti e diventeranno economicamente più approcciabili dal putno di vista tecnogico. Semmai il costo superiore per le aziende è quello non tanto di acquisizione quanto di addestramento e di accompagnamento culturale che tutto questo sistema mette a disposizione. Ruolo fiera milano piattaforma non solo espositiva ma culturale, formativo".

E il presidente Rettani, parlando del ruolo di Fiera Milano come piattaforma a sostegno delle imprese sottolinea come la gestione di eventi fieristici sia più limitata come una volta ad affittare metri quadri e allestire stand ma è un business molto più complesso con la capacità di gestire 4 milioni di persone che arrivano ogni anno, 30 mila espositori, 40 eventi congressuali.

Intorno a tutto questo c’è insieme di servizi di alto livello e di contenuti che offriamo a espositori e visitatori in modo da essere sempre più attrattivi per portare da tutto il mondo espositori, visitatori, buyer nel polo di Fiera Milano grazie non solo ai prodotti esposti ma anche a eventi di formazione, di approfondimento legati ai temi e ai trend".

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