Parla di «sicurezza energetica» come proposito per il Paese Alberto Dossi, vicepresidente di Assolombarda con delega alla Transizione ecologica, appena rieletto presidente di H2IT Italia: un obiettivo che può essere centrato con l'impiego delle rinnovabili, ma anche con il ricorso all'idrogeno come vettore energetico. «È un gas pulito e inesauribile, poiché lo si ricava dall'acqua. È trasversale a molte tecnologie: lo si utilizza nell'industria chiamata oggi ad abbattere le emissioni CO2: mi riferisco, in particolare, alle acciaierie, alle cartiere e a chi produce fertilizzanti».
Quando l'Ue, nel 2015, ha indirizzato gli Stati verso la decarbonizzazione, l'Italia - con un decreto legislativo del 2016 - ha scelto di puntare anche sull'idrogeno. È la ragione per la quale il Paese non è stato colto impreparato quando i bandi del Pnrr hanno preso forma, assegnando 3,64 miliardi per sviluppare il comparto. «La filiera dell'idrogeno non è più in una fase sperimentale - precisa Dossi - A marzo è stato assegnato un bando per realizzare 40 stazioni di rifornimento per un totale di 230 milioni. Noi ne spendiamo appena 101 per realizzarne 35. Tuttavia, per colmare il gap con l'Europa che conta già 162 stazioni, chiederemo al governo un altro bando per impiegare i 130 milioni restanti. Un autoarticolato all'idrogeno che arriva in Italia rischia di non trovare un numero adeguato di distributori».
La Lombardia, intanto, vanta un record: vedrà circolare i primi treni a idrogeno. L'anno prossimo saranno su rotaia i primi 14 convogli lungo la linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo: qui i locomotori diesel saranno sostituiti dai locomotori a idrogeno, un gas che produce acqua come scarto. In Valcamonica si stanno costruendo le stazioni di rifornimento, mentre a Malpensa potrebbe diventare realtà una grande stazione per gli aerei a idrogeno. Secondo il vicepresidente di Assolombarda, si potrebbe cominciare a parlare di voli alimentati a idrogeno a partire nel 2035. L'idrogeno funziona anche sulle lunghe tratte, dove svolge un ruolo sicuramente più competitivo dell'elettrico considerando che con un chilo di gas si percorrono circa 130 km e il tempo di rifornimento è di circa tre-quattro minuti».
L'idrogeno, insomma, può contribuire al raggiungimento della sicurezza energetica. «Le rinnovabili soffrono il limite delle condizioni atmosferiche. Con l'idrogeno si può immagazzinare energia e la si può stoccare per lunghissimi periodi. È flessibile e garantisce l'approvvigionamento nel tempo. Per questa ragione sarà sempre più utilizzato».
Il percorso di crescita è a un punto di svolta. L'Unione europea ha finanziato le «Hydrogen Valleys», distretti dell'idrogeno concepiti per favorire il trasporto e lo stoccaggio. «Si fa un uso intelligente del territorio perché prendono il posto di aree dismesse» è convinto Dossi.
Occorre, adesso, sostenere il mercato. «Chiediamo un piano nazionale, quantomeno pluriennale, che possa favorire gli investimenti attraverso linee guida chiare - ha concluso il vicepresidente di Assolombarda - oltre a incentivi capaci di ridurre i costi».
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