Sicurezza, paura per l’Italia

nostro inviato a Duisburg
Forse c’è una motivazione convincente che spiega l’Italia a porte chiuse del mondiale di Germania. E qui non c’entrano i costumi dei calciatori di casa nostra che pure non sono il massimo in fatto di disponibilità e di rapporti col pubblico e neanche gli appetiti (smentiti) degli organizzatori locali sull’amichevole di ieri sera (ingresso gratuito promesso e mantenuto). Da qualche ora, il piano di sicurezza elaborato dalle forze di polizia tedesche, per la Nazionale sistemata al Landaus Milsen, periferia di Duisburg, è stato rafforzato. Fin dall’arrivo in Germania, mercoledì sera, i responsabili del settore hanno comunicato al funzionario del ministero dell’Interno, il dottor Francesco Tagliante, tarantino di origine, capo della scorta speciale al club Italia, dell’allarme proveniente da fonti di intelligence. Nella graduatoria speciale dei rischi attentati approntata per il torneo iridato, la Nazionale di Marcello Lippi è la seconda, subito dietro quella a stelle e strisce. Lo scenario, dopo il recente sviluppo (l’uccisione da parte delle truppe speciali Usa del terrorista giordano Al Zarqawi), è diventato ancora più preoccupante.
La polizia tedesca che si occupa della lotta al terrorismo ha già cerchiato di rosso una delle partite del gruppo E del quale fanno parte oltre all’Italia, anche il Ghana, la Repubblica Ceca e gli Usa. Si tratta della sfida numero 25 e che si disputerà sabato 17 giugno, ore 21, a Kaiserslautern: in campo gli azzurri di Lippi e gli americani, svolta probabile per la qualificazione nel girone. L’aspetto tecnico non è in discussione. Sotto chiave è tenuto il programma di viaggio dei due team e dei rispettivi accompagnatori, riservata anche la scelta dell’albergo. Non escluso, col consenso della Fifa che ha fornito ampia collaborazione, il ricorso a un cambio in corsa. Questa è la partita a maggior rischio, e su questa stanno lavorando da giorni gli addetti. Saranno ridotti al minimo indispensabile anche i contatti con il pubblico, prima, durante e dopo la partita. L’arrivo in Germania di amici, parenti ed ospiti dei calciatori azzurri è stato concentrato per il primo appuntamento, ad Hannover. Forse è una coincidenza, forse una dimostrazione di ulteriore precauzione. Oggi proprio ad Hannover, c’è il primo vertice tra il dottor Tagliante e i trentacinque agenti italiani.


«A Duisburg la nazionale lavora in un clima di grande e proficua serenità» il laconico commento del portavoce della Nazionale sull’argomento. Ma se vive a porte chiuse, una spiegazione convincente comincia a esserci.

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