Roma, la città più «buia» insieme con Napoli, è anche la città che ha speso di più per la voce «sicurezza», con oltre 125 euro per residente. Quelle che spendono meno, con 30 euro pro capite, sono Catanzaro, Sassari e Potenza. Brescia è la città più «illuminata», mentre Bologna è la più multata d'Italia (il triplo della media nazionale). A Bologna, ancora, sorprendentemente, il record dei borseggi (1.800 ogni 100.000 abitanti). Quasi il doppio della media nazionale e 6 volte di più che a Catania e Palermo. Firenze, Genova e Venezia le più tranquille.
La fondazione Civicum, politicamente indipendente e aperta a tutti, ha commissionato al Politecnico di Milano una nuova indagine, questa volta centrata sulla sicurezza. Anche stavolta l'obiettivo era di vedere come i Comuni scelti come «campione» amministrano le risorse che hanno a disposizione.
L'analisi ha toccato complessivamente 26 Comuni, la cui popolazione complessiva è di 10,8 milioni (pari al 18% dei cittadini italiani). In sei casi (Perugia, Potenza, Catanzaro, Reggio Calabria, Messina e Catania), localizzati prevalentemente nel Mezzogiorno, i dati alla base del focus non derivano dalle schede di rilevazione fornite dai Comuni, ma dai dati contenuti nei bilanci comunali (2006-2007) e nei certificati del conto di bilancio 2006 resi disponibili dal Ministero dell'Interno.
Il confronto tra i Comuni ha analizzato il livello di presidio del territorio e l'efficienza e la produttività nell'uso delle risorse. Solo per le grandi città, invece, è stato possibile anche un confronto sul livello di criminalità grazie ai dati del «Rapporto sulla criminalità in Italia - Analisi, prevenzione, contrasto» reso disponibili dal Ministero dell'Interno nel giugno 2007.
Mediamente, i Comuni analizzati spendono 71 euro per la sicurezza di ciascun residente. La città che ha speso di più in materia è stata Roma, con oltre 125 euro per residente; molto di più di quanto non abbiano fatto altre grandi città (Milano, Torino e Firenze, che seguono Roma nella graduatoria, si attestano intorno ai 100 euro per abitante). Le città che spendono meno sono Catanzaro, Sassari (che superano di poco i 30 euro per abitante) e Potenza. I Comuni del centro-nord spendono leggermente più di quelli meridionali e insulari. La differenza più significativa è però quella relativa alla dimensione delle città: i centri di grandi dimensioni, infatti, destinano al settore sicurezza quasi il doppio di quelli più piccoli.
Ed ecco il presidio del territorio, attività non è facilmente valutabile. Tuttavia un'indicazione importante viene dal numero degli addetti della polizia locale; i mezzi a disposizione; i punti luce. In media nei Comuni italiani vi sono 16 addetti di polizia locale ogni 10.000 residenti, con valori mediamente superiori, come ci si poteva attendere, nelle città più grandi rispetto a quelle medio-piccole. In quattro città, ovvero Milano, che guida questa graduatoria, con 24 addetti ogni 10.000 residenti, Napoli, Roma e Firenze, si superano i 20 addetti di polizia locale; tre città, invece, cioè Catanzaro, Reggio Calabria e Perugia, hanno meno di 10 addetti ogni 10.000 residenti. Anche la disponibilità di mezzi in dotazione alla polizia locale è estremamente variabile. Si va da due mezzi ogni 10.000 residenti a Bolzano e Catania sino a più di 7 a Bari, Pescara e Firenze. Infine, Brescia, con quasi 20 punti luce ogni 100 abitanti, è la città più illuminata. Le più buie sono invece Napoli e Roma, con poco più di 6 punti luce ogni 100 abitanti. Si tratta di un fenomeno comune alle altre grandi città, che hanno un numero di punti luce per abitante molto inferiore a quello dei centri medio piccoli.
Per quanto riguarda l'efficienza e la produttività nell'uso delle risorse, dall'indagine emerge che ogni veicolo a disposizione della polizia locale percorre mediamente oltre 8.200 km l'anno. I più sfruttati sono i mezzi della polizia locale di Bari, che sfiorano i 20.000 km annui, mentre le auto in dotazione alle polizie locali di Palermo, Pescara e Reggio Calabria non raggiungono i 5.000 km/anno.
I cittadini di Bologna saranno forse piuttosto sconcertati nell'apprendere che sono i più multati d'Italia. Ogni vigile urbano che incrocia all'ombra delle Due Torri ha irrogato infatti quasi 1.250 sanzioni: un valore quasi triplo rispetto alla media nazionale (465) e quasi 10 volte superiore rispetto a quanto accade a Catania, Palermo e Catanzaro. Delle due l'una: o i bolognesi sono diventati i cittadini più indisciplinati d'Italia, o la polizia locale - potrebbe pensare qualcuno è vittima di un delirium persecutionis. Più in generale, i Comuni del centro Italia erogano mediamente 728 sanzioni per ogni addetto della polizia locale, il 30% in più rispetto al nord e due volte e mezzo di quanto accade nell'Italia meridionale e insulare.
E veniamo alla criminalità. Per undici grandi centri (in cui risiedono 8,8 milioni di abitanti, il 15% della popolazione italiana) si dispone, come si diceva, di informazioni comparabili. Il dato sui borseggi mostra che il record di questo reato spetta a Bologna, con oltre 1.800 borseggi ogni 100.000 abitanti, quasi il doppio della media nazionale e 6 volte di più che a Palermo e Catania, le città dove il numero di borseggi è inferiore. Catania è però al secondo posto nelle rapine (oltre 350 ogni 100.000 abitanti), dietro a Napoli (oltre 600 rapine ogni 100.000 abitanti, più del doppio della media dei Comuni analizzati). Le città più tranquille sono Firenze, Genova e Venezia, l'unica con meno di 100 rapine ogni 100.000 abitanti. Si noti peraltro che il dato di Napoli è comunque inferiore rispetto a quello di Parigi e solo di poco superiore rispetto a quello di Londra. Infine, gli omicidi volontari presentano la massima incidenza a Bari (3,7 ogni 100.000 abitanti, più del doppio della media dei grandi comuni), seguita da Napoli e Catania. La città dove l'incidenza del fenomeno è più contenuta, tra quelle analizzate, è Palermo.
Infine qualche numero «limite». Spesa per la sicurezza: Roma 126 euro per residente; Catanzaro 34. Addetti alla polizia locale: Milano 24 addetti ogni 10.000 residenti; Reggio Calabria 9.
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