Non bastano i mezzi, tipo il metrò, tipo un lungo come Eze, ci vuole qualcosa di più, magari l’anima, buoni servizi e un gioco dove si usano più le unghie dello smalto per arrivare vicino ai più bravi. Milano guarda ancora la schiena di Siena dopo essersi illusa per tutto il secondo quarto chiuso sul 40-33, dopo aver dimenticato il -22 dell’andata. Ventunesima sconfitta su 21 partite. Da incubo.
Il dolore alla testa arriva nel terzo quarto, 12-24 per Siena, ma la ferita vera è quando si alzano dalla sedia Pato, Allegri e Tassotti per dire al Nano ghiacciato che la pasta va buttata perché il Monte Paschi è scappato via negli ultimi due minuti e vince una partita (70-78) che non era davvero da febbre del momento per una squadra che pensa alla finale europea. Pianigiani ha regalato Rakovic e Mc Calebb lasciandoli in borghese, qualcuno, tipo Kaukenas, 5 palle perse, o Zizis, poca luce, ha fatto anche regali supplementari, ma non sono bastati perché le belle gioie di Peterson appena si sono sentiti le mani addosso hanno perso il senso dell’orientamento: inguardabile Greer, mai in gioco Maciulis e allora ha ragione Mordente a fare il muso, meglio Petravicius del solito Eze dimezzato, ma non è bastato, meno peggio Pecherov del Mancinelli confuso, ma pure lui resta Pisolo nel paese dei balocchi.
Modestia di gruppo e di gestione perché Peterson non ha davvero letto nell’anima della sua squadra sperando in resurrezioni che non c’erano, nel cuore dell’Armani che in questo modo arriva a ruote sgonfie sotto la salita dei prossimi due derby. Il Trinchieri che guida la Bennet se ne è andato dal Forum con una tasca più gonfia: il secondo posto è già suo, ma se Varese e Cantù castigheranno questa Armani, che sente la palla pesare anche quando potrebbe correre leggera e invece si ferma, allora avrà tutti i vantaggi perché sarà un’Olimpia al buio.
Siena è la solita strega spietata, anche se ieri voleva fare la fata turchina. Non ci è riuscita ed è un male per l’erba del campionato come diceva il giardiniere di Chinatown. Serviva regalare un sorriso ai 6500 del Forum, serviva questo colpo d'ala, ma i giocatori, si sa, non ascoltano mai e vivono i loro incubi anche se davanti non hanno gli stessi draghi di sempre. Milano passa il primo incubo rimediando un 15-17 dopo 10’ che dice qualcosa visto che Petravicius ha mancato 3 liberi su 6.
Il segnale aiuta a credere che qualcosa cambi e tenere ancora Siena a 16 punti nel secondo quarto alimenta le illusioni, soprattutto perché Milano ne ha segnati ben 25. Basterebbe essere umili e feroci, invece l’Armani è soltanto umile e Siena la castiga, come sempre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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