da Ischia
Silvio Muccino, lidolo assoluto delle ragazzine italiane, vincitore insieme con Laura Pausini del Giffoni Festival All Music Teen Awards, ha inaugurato ieri a Ischia la sesta edizione del global fest. Ischia che poi è l'isola in cui è nata sua madre: «Ma erano quindici anni che non ci tornavo», dice mister 8 milioni di euro. Che sono i soldi incassati dal suo primo film da regista uscito nelle sale nel febbraio scorso: Parlami d'amore. «Un film che intendo seguire come un figlio anche nelle arene estive e che mi sta regalando enormi soddisfazioni».
Capello fluente e selvaggio, barbetta incolta, Muccino inizia ad avere le idee chiare sulla propria vita e sul lavoro. Ad esempio, a differenza di Gabriele, il fratello, che ormai vive a Los Angeles, Silvio non è tentato da Hollywood: «Almeno non per il momento. Andrei anche domani, ma solo se potessi fare le cose che mi interessano, interpretare ruoli che sentissi miei». Con Gabriele continua ad avere un ottimo rapporto: «Ma non so se e quando riusciremo mai a lavorare insieme, come i fratelli Coen o i Taviani. Però una cosa è certa: stimo enormemente mio fratello e il suo cinema sensibile, facilmente identificabile. Un cinema bello. Così quando mi dicono che un domani potrei superarlo in bravura metto le mani avanti. E intanto continuo per la mia strada: raccontando lamore, le donne, le giovani generazioni. Che soffrono maledettamente di solitudine e non riescono ad allargare il cuore ai sentimenti».
Anche lui qualche difficoltà deve farla se, single di ritorno, ammette, rispetto ad alcuni anni fa, «di essere meno aperto agli altri. Schermato. Non riesco più a lasciarmi andare come una volta, perché soffrire fa male».
Si definisce fragile, Silvio. E preferisce raccontare personaggi fragili anche nei film: «Perché in fondo siamo tutti Sancho Panza. Io ho smesso di avere miti a sei anni. Ne avevo uno: era d'Artagnan. A quelletà mi misero su un cavallo, convinto che avrei potuto emulare le sue gesta. Invece pochi secondi dopo diventai rosso in volto: soffrivo d'asma e dovetti scendere».
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