
All'indomani della bagarre in aula e delle dimissioni dell'assessore alla Casa Guido Bardelli finito nelle intercettazioni con l'ex dirigente comunale Paolo Oggioni, agli arresti domiciliari e indagato, in cui riteneva necessario far cadere la giunta per alcuni ostacoli messi all'urbanistica il sindaco appare provato ma fermo sulla sua linea: «Sull'urbanistica ritengo che abbiamo ragione». Quello che proprio non è andato giù al sindaco sala, ieri in aula non sono state le richieste di dimissioni della avanzate dagli scranni del centrodestra con fischi e cartelloni - lui dice - quanto i toni usati da FdI che inneggiavano a «scardinare il sistema Milano e a liberare la città dal peggior sindaco che si sia mai visto», con il capogruppo Riccardo Truppo che cestinava le delibere dell'assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi.
«Ieri è stata una giornata difficile, dura. Quello che è successo in aula sono scene da Ventennio, una parte dei rappresenti di Fratelli d'Italia hanno quella matrice culturale. Ho trovato estremamente sgradevole certi comportamenti, come può un consigliere permettersi di prendere degli atti comunali e metterli nel cestino con una claque che applaude? È una vergogna per una città come Milano». E così promette battaglia in vista delle comunali 2027: «I conti si fanno alla fine: la destra in aula cercava di trasmettere l'idea che stiamo lavorando male, che siamo in un vicolo cieco, che alle prossime elezioni vincono sicuramente. Mi batterò con tutte le mie forze perché Milano non vada in mano a questa destra con, ripeto, connotazioni fasciste».
Rispedisce al mittente l'attacco lo stesso Truppo: «Semplicemente ridicolo il sindaco a evocare il pericolo fascista per nascondere la pessima gestione della città sua e della maggioranza». La Lega da parte sua annuncia una proposta di delibera per istituire una commissione consiliare che possa «lavorare sia sull'indagine di quanto sta accadendo nella città, sia a fare delle proposte per sbloccare questa situazione di totale stallo» in ambito urbanistico. Dalla maggioranza Carlo Monguzzi, consigliere comunale dei Verdi e presidente della commissione Ambiente critica duramente il sindaco: «Ieri in Aula la destra, la peggiore del nostro Paese, ha esibito cartelli e urla. Il tutto molto sgradevole, ma sono le stesse cose che fa la nostra opposizione in regione contro Fontana, e in Parlamento contro la Meloni. Che c'entra col Ventennio? Ci vuole rispetto perla storia e per la gravità delle cose. Sala ha perso di vista la democrazia, il cui sale è il dissenso, il confronto e le contestazioni della realtà». Mette in luce le contraddizioni in cui si avviluppa Sala, Stefano Pillitteri, ex assessore ai Servizi civici della giunta Moratti: «Io prendo le distanze dalla Salva Milano ma non è una resa ha detto il sindaco. Ovvero confida che venga approvata ugualmente in Senato. Quindi, continua a ritenere quella legge indispensabile ma prende le distanze al primo tintinnio di manette e speri che i senatori delle forze che, a Milano, stanno all'opposizione ti tolgano le castagne dal fuoco. Ma questa è politica? Questa è responsabilità?».
A proposito invece del successore dell'ex assessore alla Casa Bardelli, ieri il sindaco ha annunciato di dare avvio alle «consultazioni» incontrando dal pomeriggio i rappresentanti dei partiti di maggioranza: «Mi prenderò qualche giorno. Penso di risolvere la questione tra giovedì e venerdì».
A proposito della figura che ora si cerca, Sala ha detto chiaramente di preferire un politico a un tecnico: «Credo che in questo momento possa servire una figura esperta di pubblica amministrazione e di politica». Il Pd presenterà una rosa di 10 nomi, di cui 8 politici.
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