Dario Antiseri, punto di riferimento di chiunque si professi, al contempo, cristiano e liberale, ha raccontato più volte le difficoltà incredibili che dovette affrontare per pubblicare La società aperta e i suoi nemici di Karl Popper.
Avete capito bene. Il libro più popolare tra i sostenitori dell'occidente libero e democratico non trovava, in Italia, un editore mentre all'estero era considerato un pilastro della civiltà. Fu rifiutato da tutti. Con motivazioni grottesche, come dimostra la corrispondenza con i principali consulenti delle principali case editrici. Ah, se il professore, che l'ha citata qua e là, decidesse di pubblicarla, sai che risate... Dopo otto anni di inutile ricerca, per fortuna, arrivò Armando editore e pose fine a questa vergogna. Era il 1973. La pietra miliare di Popper era uscito, nel mondo civilizzato, nel 1945. Inutile richiamare i (ne)fasti della egemonia culturale che abbiamo visto affondare alla velocità della luce negli ultimi anni. Cos'è rimasto di quella stagione? Solo un sistema di potere basato su cosche culturali che non hanno niente da dire ma molto da gestire: saloni, festival, cattedre, premi, giurie, ospitate in tv, cinema, Rai etc. Ma le bibliografie dove sono? Non esistono e, quando esistono, c'è spesso da ridere. In queste pagine presentiamo le sfide del futuro, dalla politica alla cultura, attraverso sei interviste ad altrettanti personaggi autorevoli e fuori dal coro. Che siano di stimolo anche a destra.
La destra, infatti, non ha bisogno di
chiacchiere e neppure di proporsi come nuova egemonia, ma di libri capaci di fare testo e insieme di raggiungere la maggioranza delle persone, che se ne frega delle battaglie post sessantottine ossessione della sinistra.
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