Sir Anthony Hopkins alla corte di Woody Allen: «La mia vita è un miracolo»

Il grande attore britannico si confessa a tutto campo: «Il cinema è stato un ripiego, ho sempre sognato di fare il musicista». E ora parte per una nuova avventura per il regista eterno ragazzo di Manhattan

Il grande vecchio del cinema (e del teatro) britannico a servizio dell'eterno ragazzo di Manhattan. Non si sbottona sul contenuto del prossimo film di cui sarà protagonista, in sintonia con la linea di grande riservatezza dettata da Woody Allen, Anthony Hopkins. Ma conferma entusiasta il progetto della prossima pellicola che girerà a Londra, diretto dal regista newyorchese. «È un progetto avviato a Londra - spiega Hopkins -, posso solo dire che quello che farò è un personaggio tipicamente alleniano».
E ancora, scavando in un passato artistico straordinario: «La mia vita è stata un susseguirsi di miracoli». Nell'austero palazzo comunale di Cortona, Anthony Hopkins, in completo di lino grigio chiaro e panama, parla a lungo dei suoi sogni, della sua arte e della sua vita. Sir Hopkins è in Toscana da sabato, insieme con l'ultima moglie, l'antiquaria Stella Arroyave, per partecipare al Tuscan Sun Festival di Cortona dove è allestita una mostra di suoi dipinti ed è in programma l'esecuzione di tre brani di sua composizione.
Prima del teatro e del cinema, racconta, è stata la musica l'espressione che l'ha introdotto all'arte. La pittura è invece un hobby recente. «Tutto il merito va a mia moglie - racconta l'attore - È stata Stella, nel 2003, a dirmi: "dipingi quadri per gli ospiti del nostro matrimonio". Ne ha voluti 70 e io li ho fatti. Mi ha convinto, in buona sostanza, di quello che sosteneva Goethe: se tu sei coraggioso tutte le forze ti verranno incontro».
Generoso nel raccontarsi, il grande attore gallese rivisita la sua fanciullezza e racconta di un fattore negativo che si è trasformato in potente motore per la sua affermazione. «Da piccolo non ero molto bravo a scuola, ero uno studente lento e per sfuggire a questa mia inadeguatezza, ho sviluppato uno spirito ribelle. E da questa capacità di combattere ho tratto la forza per diventare un artista, un attore. Ma ho sempre continuato a pensare alla musica».
Proprio così: «Avrei voluto diventare musicista, fare l'attore è stato un ripiego». Anthony Hopkins confessa la sua passione, ora non più segreta, per la musica e la composizione.«Ho cominciato a suonare prima di diventare attore. Avevo 6 anni e il mio amore per l'arte è nato in quel momento. Per 50 anni lavorando nel cinema ho continuato ad avere in testa la musica. Con la musica mi sembra di abbracciare il caos».
«Non so come è la musica che compongo - conclude Hopkins, con una punta di (falsa) modestia -.

Certamente visto che sono diventato un attore di successo mi posso permettere anche di fare il musicista. Non ho idea di come sia il risultato e non so se piacerà al pubblico. Non importa però perché quel che è importante è che io oggi mi sento felice».

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