Dispositivi informatici in casa? 10 attacchi hacker in 24h. L'allarme Netgear e Bitdefender

Il report preoccupante di Netgear e Bitdefender: occhio ai dispositivi elettronici connessi alla rete che abbiamo in casa. Sono soggetti a molteplici attacchi informatici

Dispositivi informatici in casa? 10 attacchi hacker in 24h. L'allarme Netgear e Bitdefender
00:00 00:00

Col progredire della tecnologia, le nostre case stanno diventando sempre più smart, con tutta una serie di dispositivi elettronici connessi alla rete e in grado di rendere più agevole la nostra vita, aiutandoci anche nelle faccende domestiche. Tuttavia occorre fare attenzione, perché il rischio di essere colpiti dall'ennesimo attacco hacker è sempre dietro l'angolo. I cyber-criminali, infatti, sono capaci di prendere di mira anche gli strumenti tecnologici che usiamo in casa, non soltanto computer e telefoni cellulare.

L'allarme di Netgear e Bitdefender

A destare preoccupazione è stato un report delle due società di informatica e sicurezza Netgear e Bitdefender. Entrambe pongono l'attenzione su un aspetto importante: mentre i produttori di smartphone e di sistemi operativi sfornano periodicamente degli aggiornamenti per rendere i cellulari sempre più sicuri, poco o nulla viene fatto per i dispositivi IoT, ossia quegli oggetti domestici legati a internet. I malviventi lo sanno, e infatti è proprio verso quegli oggetti che indirizzano molti dei loro attacchi, certi di trovare delle vulnerabilità.

Il risultato di uno studio basato su 50 milioni di dispositivi protetti da Netgear ha dato come risultato che mediamente avvengono 10 attacchi informatici su un dispisitivo IoT ogni 24 ore. Considerato che in una casa smart si possono trovare fino a 21 dispositivi connessi alla rete, fra cui videocamere, baby monitor, giochi, smart tv e quant'altro, è possibile comprendere la complessità del problema.

Gli IoT più vulnerabile

L'oggetto più esposto ai rischi è la smart tv. Secondo il report di Netgear e Bitdefender, si parla del 34% di vulnerabilità individuate dagli hacker. A seguire abbiamo le prese smart, con il 18% delle vulnerabilità, i DVR, con il 13%, i router, 12%, e i set-top box, con il 5%. Dal momento che una smart tv non viene sostituita rapidamente come uno smartphone, è normale che con gli anni esauriscano gli aggiornamenti e si creino delle vulnerabilità. Le "falle" più comuni riguardano il buffer overflow (28,25%) ed il denial of Service (27,20%). Basta poco, e i cyber-criminali ottengono il pieno controllo del dispositivo.

Il pericolo è altissimo.

Tramite i dispositivi dotati di microfono e/o videocamera, i malviventi possono ottenere video su di noi, o registrazioni, con un serio danno per la nostra privacy. La speranza, dunque, è che in futuro venga data una maggiore attenzione alle insidie che possono nascondersi dietro questi dispositivi, divenuti ormai oggetti di uso quotidiano.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica