Lo smog a Milano? Fa invecchiare meglio

In guerra e in amore tutto è permesso, recita un vecchio ma discutibile adagio. E in campagna elettorale? Il proverbio non ne parla, ma intanto tenderemmo ad escludere almeno le stupidaggini. Categoria alla quale indubbiamente appartiene l'ultima trovata della sinistra milanese per sostenere il suo candidato sindaco Pisapia: la cosiddetta class action, cioè l'azione legale collettiva di rivalsa, contro il Comune e la Regione per gli effetti che l'inquinamento dell'aria produrrebbe sulla salute dei cittadini. I promotori hanno messo insieme 175 milanesi che chiedono i danni a palazzo Marino, da Albertini alla Moratti, e al Pirellone, Formigoni, per i mancati provvedimenti, dal 2005 al 2010, chiesti dall'Unione europea per migliorare la qualità dell'aria. Come dire: «la Moratti e Formigoni ci avvelenano, votate Pisapia».
La scadenza imposta da Bruxelles per riportare entro limiti accettabili la presenza delle famigerate polveri sottili, PM 10, era del 1° gennaio 2010. Ma a Pisapia, al verde Fedrighini e compagni solo 13 giorni prima del voto - quando si dice le coincidenze… - è venuto im mente di passare alle carte bollate, genere peraltro amatissimo a sinistra. In teoria, se la cosa va in porto, 9 milioni di lombardi potranno fare altrettanto: «Roba da metere in giniocchio le amministrazioni», ammette con irresponsabile candore l'avvocato Claudio Linzola, braccio professionale dell'iniziativa legale-elettoralistica, domenticando di aggiungere che poi le amministrazioni in ginocchio dovranno essere risollevate dalla tasse dei cittadini
Non ho mai capito come si faccia a quantificare gli effetti reali, non ipotetici o teorici, che un certo tipo di inquinamento possa provocare ai nostri polmoni, tenendo conto dei diversi stili di vita, delle diverse condizioni fisiche, dei diversi ambienti che si frequentano. Ma lasciamo perdere. Prendiamo, semmai, la questione, francamente piuttosto pelosa, da un altro punto di vista. È sempre di ieri la notizia che, nonostante il sensibile calo della popolazione milanese, negli ultimi 10 anni è raddoppiato il numero delle persone che ha raggiunto il secolo di vita, passando da 220 a 430. Naturalmente questo dato è in realzione stretta all'allungamento della vita media e delle aspettative di vita: insomma alle condizioni igienco-sanitarie generali. Ohibo! Ma come è possibile questo se abbiamo tutti i polmoni incatramati di PM 10? Dobbiamo pensare che le polveri sottili allunghino la vita, come «una telefonata» in quello spot di qualche anno fa? Scherzi a parte, tutti vogliamo che la qualità dell'aria che respiriamo migliori, e di molto. Ma una persona di non poca esperienza politica, come Pisapia, dovrebbe sapere che la drammatizzazione allarmistica («l'inquinamento ci fa morire prima», questo il senso) a fini di propaganda politica e la strumentalizzazione elettorale di un tema serio e complicato come questo finisce per banalizzarlo e screditarlo. Senza portare voti.
Sia il vicesindaco De Corato, sia il sottosegretario regionale Alli hanno fatto notare che questa trovata non è neppure originale, che i Verdi se la sono giocata anche negli anni passati, sempre prima delle elezioni, e gli è sempre andata male. Secondo i dati di Legambiente ci sono città messe peggio di Milano, a cominciare da Torino. Ma lì, niente class action. Sarà forse perché il sindaco Chiamparino è del Pd? Se ne deduce che le polveri sottili di sinistra sono meno dannose.

D'altra parte non risulta che i Verdi abbiano promosso una class action neppure a Napoli per la questione dei rifiuti. Sarà perché anche il sindaco Russo Jervolino è del Pd? Già, anche la monnezza di sinistra puzza di meno.

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