«La Snai non è sul mercato Ma una fusione con Sisal...»

Sisal è interessato a Snai con l’obiettivo di realizzare un polo nel settore dei giochi alternativo al colosso Lottomatica. La conferma è arrivata da Snai che, con una nota inviata alla Consob, ha affermato di aver ricevuto manifestazioni di interesse all’ingresso nel capitale sociale da parte di tre soggetti: Sisal appunto, ma anche Investindustral e Clessidra, fondo quest’ultimo che figura da tempo fra i soci di minoranza di Sisal. La proposta, che al momento appare di tipo esclusivamente economico, potrebbe portare a una fusione delle due aziende più che ad un’acquisizione vera e propria da parte di Sisal nei confronti di Snai. Questo il pensiero di Maurizio Ughi, leader della società toscana che ha fatto la storia delle scommesse sportive e ippiche.
Presidente, la Snai è sul mercato?
«Assolutamente no. E l’abbiamo dimostrato rifiutando nei mesi passati le offerte giunte da altri investitori (Bridgepoint e Axa Private Equity, ndr). È vero invece che abbiamo ricevuto recentemente ulteriori manifestazioni d’interesse».
A che punto siete delle trattative? E come intendete eventualmente procedere?
«Mi preme precisare che nessuna di queste offerte è vincolante al passaggio di quote azionarie. Le operazioni di due diligence, come specificato nel documento trasmesso alla Borsa, sono in corso e non prevedono la definizione delle trattative entro tempi stabiliti a priori».
Nel caso di un accordo, Snai è intenzionato a cedere una quota minoritaria o anche di controllo?
«È un discorso prematuro. Vediamo sul campo come vanno le cose, a cosa mirano soprattutto le offerte. E poi decideremo se andare avanti ed eventualmente come rispondere a chi s’è detto interessato alla nostra società».
Si è parlato anche di una proposta di Microgame…
«Smentisco di aver mai ricevuto offerte o richieste di accesso alla Data Room da parte di questa società o dei suoi soci. In ogni caso non abbiamo alcuna intenzione di metterci attorno a un tavolo con soggetti che non sposano la nostra filosofia e i nostri comportamenti».
Qual è la situazione finanziaria di Snai?
«La semestrale pone in evidenza il calo dell’indebitamento finanziario netto, sceso dai 281 milioni d’inizio anno ai 251 milioni dello scorso giugno. Il fatturato cresce, e questo è il punto di maggior valore. La perdita, pari a 5,68 milioni, è dovuta a fattori oggettivi che hanno interessato tutti gli operatori del settore».
A cosa si riferisce in particolare?
«Al pay-out, ovvero alle somme vinte dagli scommettitori, che ha avuto una forte impennata durante il campionato e le coppe europee e che invece s’è ridimensionato nel corso del Mondiale svoltosi in Sudafrica. Lo scommettitore italiano è prudente e competente allo stesso tempo, va sul sicuro, si accontenta di vincere somme modeste.

I giocatori asiatici invece rischiano di più. E il pay-out non è così elevato. La riduzione della giocata minima ha fatto il resto. Ma il mercato si sta riequilibrando e resta in segno positivo grazie anche all’attività di Aams contro il gioco fuorilegge».

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