Spot natalizio genderfluid: la svolta woke affonda Google

Protagonista della pubblicità è il non binario Cyrus Veyssi, con buona pace delle vecchie réclame con le famiglie che scartano i regali

Spot natalizio genderfluid: la svolta woke affonda Google
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Il contagio dell’ideologia woke non ha risparmiato nemmeno Google. Il colosso del mondo tech è finito al centro delle polemiche in rete per il nuovo spot natalizio: addio alla famiglia che scarta i regali sotto l’albero, il futuro è riservato a un influencer di bellezza genderfluid. Parliamo di Cyrus Veyssi, 30 anni, con centinaia di migliaia di follower su TikTok e Instagram. La pubblicità in questione vede l’icona non binaria che cerca prodotti per la cura della pelle utilizzando il servizio di Google.

Veyssi, che usa i pronomi “they/he”, indossa abiti da donna mentre si lamenta di avere la pelle secca: "Questa secchezza invernale non è il massimo, soprattutto quando ho così tanti look natalizi da sfoggiare, per fortuna so proprio cosa fare". L’influencer inizia dunque a usare Google Shopping per cercare creme per il viso, prima di aggiungere: "Una pelle idratata è un regalo per tutti, non serve impacchettarla. Buone feste a me".

Lo spot ha scatenato la reazione veemente del popolo del web, che ha accusato Google di aver sposato la religione woke. Centinaia di commenti negativi, a volte anche offensivi, per aver abbracciato la moda Lgbt, rischiando effetti controproducenti. Alcuni utenti hanno infatti invocato una reazione simile a quanto accaduto a Bud Light, marchio di birra che ha perso miliardi di dollari dopo aver iniziato una collaborazione con un’influencer transgender per attirare nuove fasce di consumatori.

“Sono stufo e stanco di questa m***a” uno dei commenti virali in relazione allo spot di Google, che ha deciso di puntare su un influencer molto in voga di questi tempi. Al timone del talkshow “Influenced” su Amazon Prime, Veyssi è noto per i suoi video dedicati ai prodotti di bellezza e alla famiglia.

Una volta esplose le polemiche, forse per correggere il tiro, un portavoce di Google ha tenuto a precisare: “Questo è un singolo post sponsorizzato su Instagram e rappresenta una parte di una campagna molto più ampia” riporta il Daily Mail.

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