Ernesto Cazzaniga*
Lippica sta viaggiando rapidamente verso un periodo dellanno che chiama necessariamente i consuntivi ed i progetti per il futuro prossimo venturo. Una stagione di verifiche e di progetti, inoltre noi allevatori del trotto abbiamo quale imminente manifestazione, la verifica annuale nei confronti del nostro mercato delle aste e della sua capacità di assorbimento della nostra produzione, cioè del nostro lavoro.
Non vi è alcun dubbio che lippica, come del resto tutta la nazione, sta attraversando un periodo diciamo cosi, difficile: tutti ci poniamo degli interrogativi su cosa sarà lippica dei prossimi anni. Di queste prospettive, noi allevatori ne abbiamo parlato abbondantemente: abbiamo formulato alcune proposte che dovrebbero interessare, se condivise dalle altre categorie e dallUnire, in particolare per il prossimo mercato delle Aste di Settimo Milanese. Si tratta della riforma del calendario classico che dovrebbe identificare un ridotto circuito ad altissimo livello, da svolgersi solo su piste di ampio raggio, per cavalli di tre anni, con la stessa formula attuale di partecipazione al Derby, cioè con prove di qualificazione, che culminerà con la sfida definitiva del Nastro Azzurro romano.
Quale corollario alle modifiche di cui sopra, principalmente finalizzate alla qualificazione e valorizzazione del migliore indigeno prodotto dal nostro allevamento, un raddoppio delle attuali dotazioni per questo particolare e specialissimo circuito.
Naturalmente con questo non vorrà dire che altri e meno qualitativi cavalli non possano avere la loro occasione di remunerazione e valorizzazione, attraverso una classifica che nel corso dellanno possa identificare una serie di soggetti meritevoli a partecipare ad una finale da svolgersi a rotazione tutti gli anni tra tutti gli ippodromi e che possa alla fine dare ampia soddisfazione anche a questi soggetti.
Ovviamente il progetto così sinteticamente proposto può presentare aspetti anche discutibili, che andranno rapidamente discussi e chiariti, se poi si troverà laccordo generale messo rapidamente in cantiere.
Non possiamo restare assolutamente immobili davanti ad una «rivoluzione» epocale del settore, che purtroppo così come è andato avanti in questi anni, oggi non può più andare, ma restare inerti e non fare nulla è certamente la fine di un magnifico sogno che ha retto per anni il nostro lavoro.
Le prossime Aste potranno rappresentare punti di criticità. Ma vorrei ricordare ai probabili interessati agli acquisti, che la qualità dei nostri prodotti non ha luguale in questo momento in nessun altro catalogo del mondo, abbiamo in questi anni effettuato una selezione «feroce», abbiamo ritirato centinaia di fattrici e immesso in razza altrettante riproduttrici di altissima qualità, non «approfittarne» da parte degli acquirenti sarebbe pura follia.
Daltra parte i risultati in terra francese di questanno sono la certificazione del livello raggiunto dal nostro allevamento, altro non si può dire, i fatti sono lì a dimostrarlo.
Vorrei poi aggiungere una grande cosa che non è certamente quantificabile, ma è ben presente: nessuno potrà mai rinnegare il grande sogno che accompagna lavventura di un ippico che si appresta ad acquistare un puledro, è una magia che si ripete tutti gli anni, con tutti i riti connessi, palesi e occulti che crea il SOGNO a lettere maiuscole, e che nessuna contrarietà contingente potrà mai fare morire.
LAsta Selezionata presenta fior di genealogie, i puledri sono stati preventivamente visitati da esperti veterinari ed approvati alla loro partecipazione alle aste, questo dovrebbe essere per gli acquirenti, un viatico di grande importanza ed una incentivazione agli acquisti.
* presidente Anact (Associazione nazionale allevatori del cavallo trottatore)
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