La solita meta: uscire vivi da Twickenham

LondraI conti Nick Mallett deve farli non solo con l’infermeria ma anche un po’ con se stesso. Non foss’altro per capire dove sta andando il rugby italiano che contro l’Inghilterra debutta nel suo decimo Sei Nazioni. Sei vittorie contro Scozia e Galles, e poi un pareggio esterno, ottenuto ancora a Cardiff, tre anni fa sotto la guida di Pierre Berbizier. Certi numeri ci saremmo stupiti solo a pensarli dieci anni fa, preoccupati come eravamo di evitare soprattutto il cucchiaio di legno. Ce ne sono solo tre nel nostro museo degli orrori, anche se il torneo che va ad incominciare sull’erba imbiancata di Twickenham si presenta per i colori azzurri tutt’altro che facile.
I conti l’Italia del rugby dovrà farli soprattutto con le nuove regole che penalizzano il gioco di mischia, uno dei nostri punti di forza. E per un’Italia piuttosto “stitica” nella proposta offensiva non è un problema da poco. Contro l’Inghilterra ci si è messa anche la malasorte che in una botta ha messo fuori causa tutti i nostri mediani di mischia. Lasciato a casa anche Paul Griffen, a Mallett («vedrete tanta grinta, risponderemo alle sconfitte di novembre») non è rimasto che scommettere su Mauro Bergamasco, sacrificato ancora una volta sull’altare azzurro. Giocherà con la maglia numero 9, quella di Troncon. Unica alternativa per il padovano dello Stade Francais che nel 2003 fece fuoco e fiamme contro Kirwan che lo aveva dirottato all’ala, è metterla sul fisico. Una terza linea aggiunta, un mediano alla vecchia maniera chiamato a farsi sentire soprattutto in fase di chiusura.
È questa la preoccupazione maggiore della squadra che affronta l’Inghilterra. Martin Johnson, il capitano che ha alzato la coppa del mondo 2003, alla fine si affida al blocco Wasps, inserendo i fratelli Delon e Steffon Armitage (London Irish) e affidandosi al gioco conservativo di Andy Goode (Brive) all’apertura. Tindall inquadra la partita puntando all’essenziale: «Dobbiamo dimostrare di essere i migliori - spiega –. Il ranking ci dice il contrario. Tocca a noi smentirlo». Ma è chiaro che l’Inghilterra fa paura un po’ a tutti, anche a dispetto delle nuove regole che penalizzano anche gli alfieri della Rosa. Mallett conferma Garcia e Canale nella cerniera di centri e punta sui centimetri di Parisse, Zanni e Sole, soluzione obbligata in fase di conquista.
I palloni saranno tutto nella sfida di Twickenham. Due anni fa, al di là della sconfitta, l’Italia piacque per il piglio che mise nella contesa. Lo scorso anno al Flaminio si finì con il minor passivo di sempre (23 a 19) e la conferma di essere arrivati ad un’incollatura dai maestri. Il rischio del Sei Nazioni 2009 è che gli azzurri facciano un passo indietro, almeno a giudicare dalle quote dei bookmakers che pagano 100 una vittoria italiana nel torneo. Davanti a noi c’è la Scozia, quotata a 15, poi più avanti l’Inghilterra e il Galles pagano 3 volte la posta. Fossi in Mallett, una sterlina la scommetterei.

Se non altro per smentirli.
Il programma della prima giornata: oggi Inghilterra-Italia ore 16 (trasmessa in diretta anche in piazza del Duomo a Milano); Irlanda-Francia ore 18. Domani: Scozia-Galles ore 16 (tutte le partite su La7).

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