Niente di nuovo sotto il sole. O meglio: sul palco. Quando va in scena Roberto Benigni ormai le battute e gli sfottò sono più che mai scontati. Un assist al Partito democratico e una badilata a Silvio Berlusconi. E giù risate tra i presenti. "Matteo Renzi è un sindaco straordinario e come sapete sarà il prossimo presidente del Consiglio, anche perché sappiamo che l’attuale presidente sta alla fine, ha le orge contate", ha detto il comico toscano nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio per la presentazione della Commedia di Dante Alighieri.
Un conto è la recitazione della Comedìa. Un conto è la gag. Se la prima funziona, la seconda è la solita minestra riscaldata che, però, il premio Oscar usa per promuovere la prima. Il solito cirlo vizioso. Insomma, marketing. Per più di una mezz'ora, Benigni ha infatti sfoggiato tutta la sua sapienza maturata sull'opera dell'Alighieri. Il tutto condito con forbita di ironia e satira piuttosto scadente.
L’attore toscano ha confermato, ancora una volta, il suo amore per Dante e la lingua italiana: "Mi piacerebbe telefonare a Dante, parlargli, dargli la mano come si desidererebbe fare con tutte le persone straordinarie". "Ci sono più di 500 personaggi nella Divina Commedia, una specie di Facebook ante litteram", ha concluso Benigni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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