Con quel nome e quel portamento nessuno osava dubitare di lei. Si presentava come la contessa Ginevra Von Thyssen, indossava sempre abiti elegantissimi e ostentava un portafogli pieno di banconote nelle boutique di Roma e Civitavecchia in cui entrava per fare acquisti senza badare a spese. Sceglieva capi griffati da alcune migliaia di euro e pagava senza batter ciglio. Sembrava proprio una nobildonna alle prese con lo shopping, invece era un'abile truffatrice, smascherata dai carabinieri di Tarquinia, in provincia di Viterbo, dove la donna viveva in una casa in affitto. Le indagini erano partite alcune settimane fa, dopo che l'ufficio postale di Tarquinia non era riuscito ad incassare un assegno firmato dalla contessa Von Thyssen. Il primo di una lunga serie di asssegni analoghi.
La signora in questione, che di nobile a quanto pare non aveva proprio nulla, aveva ideato secondo gli investigatori una tecnica davvero infallibile: la prima volta che entrava in un negozio pagava in contanti i costosi acquisti che faceva per colpire i titolari e conquistare la loro fiducia. Quando tornava, invece, sceglieva altri capi e chiedeva di poter pagare con un assegno, che una volta all'incasso, risultava inesigibile. Con questo stratagemma la donna era riuscita ad accumulare centinaia di borse, scarpe e vestiti. Merce che gli investigatori, risaliti a lei grazie alle descrizioni dei commercianti raggirati, hanno trovato ammassata in casa sua.
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