Soppressioni e 40 minuti d'attesa. Così i milanesi si attaccano al tram

Il Comune insiste sull'uso dei mezzi, ma mancano i conducenti. La denuncia dei sindacati

Soppressioni e 40 minuti d'attesa. Così i milanesi si attaccano al tram
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Atm nel mirino. É in corso «un'elevata soppressione di tabelle e linee» che si traduce «ovviamente» in un «aumento esponenziale delle attese, si passa da dodici a quaranta minuti», mettendo «sotto pressione sia gli operatori di sala operativa che gli stessi conducenti, esponendoli a rischi di aggressione». A segnalare i disservizi sono gli stessi sindacati dell'azienda di trasporto, il coordinamento Rsu Atm che ha diffuso una nota di protesta ieri, nel corso dello sciopero che fortunatamente non ha bloccato le linee della metropolitana nella prima parte dalle 8.45 alle 15, chiuse invece la M2 e parte della M1 dopo le 18. Titolo, provocatorio: «Le lunghe attese dei passeggeri nella Milano green».

«Bisognava programmare per tempo e non aspettare settembre per accorgersi che mancano una valanga di conducenti, basterebbe ascoltare le proposte dei lavoratori - accusa la Rsu -. Invece, ci sono i passeggeri in aumento, tante soppressioni e ci rimettono gli utenti che hanno pagato il regolare abbonamento e si trovano costretti a lunghe attese alle fermate». L'assenza di personale è ormai cronica, «pochissimi si candidano per essere assunti e tanti rassgnano dopo poco tempo le dimissioni per proporsi ad aziende che garantiscono stipendi più alti» spiega il coordinamento, e le conseguenze «ricadono sulle spalle degli altri lavoratori e degli utenti». Per trovare autisti l'azienda partecipata al 100% dal Comune ha appena deciso annunciato un investimento di 500mila euro per lanciare due supporti destinati ai neo assunti: un contributo all'affitto per i primi mesi e la possibilità di conseguire gratuitamente la patente D e la Carta di Qualificazione del Conducente.

Il capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico attacca: «Il Comune chiede di usare i mezzi pubblici ma il servizio non è all'altezza delle grandi capitali e il costo del biglietto non è assolutamente giustificato tra attese e insicurezza a

bordo. Per trovare nuovi conducenti l'azienda aumenti gli stipendi e la giunta incrementi il numero di alloggi disponibili ai dipendenti delle partecipate per invogliare a tornare, con orgoglio, a indossare le divise di Atm».

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