La Sparkling a muro: «Basta con le sconfitte ora si cambia marcia»

«Voglio una squadra che si spezzi le ginocchia. Mi aspetto una reazione dopo il pessimo inizio del girone di ritorno». I medici hanno ordinato a Claudio Giovanardi di mantenere la calma, perché, con i seri problemi di salute che lo hanno tenuto lontano dalla sua Sparkling fin da Natale, non si scherza. Ma l'imprenditore emiliano vuole esserci, oggi pomeriggio al Palalido, per la sfida con Cuneo, anticipo della quinta giornata di ritorno (ore 16, diretta Sky Sport 2). Vorrà far sentire, per così dire, la voce del patron.
Reduce da quattro ko di fila, limitata da qualche acciacco (oggi ancora out il libero Vicini), la squadra di Daniele Ricci galleggia in un decimo posto che promette e spaventa. Perché l'ottava piazza, l'ultima che fra nove partite manderà ai playoff, oggi è di Padova, che ha 20 punti, stesso bottino ma una vittoria in più della Sparkling, mentre la penultima, che spedisce in A2, è solo 5 lunghezze più giù. «È vero che l'obiettivo è la salvezza ma chi va in campo deve dimostrare la mentalità per puntare ai playoff», insiste Giovanardi. «Non voglio rivedere magre figure come i 3-0 presi a Taranto e con Piacenza. E non voglio sentir parlare della mancanza di un direttore sportivo: avevamo Andrea Gardini, è andato via ma la società resta viva e presente. Basta alibi. Mi aspetto che tutto il gruppo ritrovi lo spirito giusto, dallo staff alle riserve. Ricci rischia? Nessuno rischia, ma cambiamo marcia».
Venti di guerra su un pomeriggio già caldo per la storica rivalità che divide Milano e Cuneo sottorete. E perché i piemontesi, pilotati dal belga Wijsmans, uno dei top-scorer dell'A1, sono secondi in classifica, in piena Champions League e saranno una delle squadre da battere alla final eight di Coppa Italia, che vivrà semifinali e finale al DatchForum l'1 e 2 marzo. Milano non si è qualificata, sfrutterà la pausa per preparare una serie di scontri diretti - fra cui Corigliano, Padova e Perugia al Lido - che in meno di un mese decideranno tutto.
Ma lo spogliatoio come vive questo momento? Risponde il martello francese Guillaume Samica. «Siamo una neopromossa con i difetti delle squadre giovani e dobbiamo ritrovare continuità: abbiamo sconfitto Treviso, ma altre volte abbiamo mostrato il peggio di noi».

Classe 1981, in Italia dal 2002 (ha giocato pure a Cuneo), Samica è il secondo miglior marcatore stagionale della Sparkling dietro Gardner e il primo per battute vincenti (21) ma ora mostra numeri che simboleggiano gli alti e bassi milanesi: in doppia cifra per punti prodotti in dodici dei tredici incontri dell'andata, nelle ultime settimane è passato dai 17 contro Roma ai 3 della serataccia di Macerata. «Le armi la squadra le ha, ma non basta. Altrimenti i playoff fanno la fine della Coppa Italia: credevamo di qualificarci, poi abbiamo perso con Padova e Perugia e addio». Una delusione dar far dimenticare. Adesso.

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