La spavalderia omosessuale e la «vergogna» degli etero

Il sindaco di Roma ha concesso il patrocinio del Comune alla manifestazione promossa per oggi a piazza Farnese dall’Arcigay e intitolata «Svegliati, è l’ora dei diritti» a sostegno dei Dico. Veltroni ha motivato il suo gesto affermando di essere «da sempre per le battaglie contro ogni discriminazione». Duole che a smentirlo abbia provveduto Grillini, autorevole presidente onorario dell’Arcigay, riconoscendo che oggi gli omosessuali, più che emarginati, possono dirsi privilegiati avendo acquistato notorietà, prestigio e riconoscimento. Molti cattolici si sono distinti nel dimostrare loro comprensione, tenerezza e simpatia.
Si è radicata la convinzione che l’omosessualità ha il merito di aver dato un contributo determinante allo sviluppo della Grande Arte e alla Grande Poesia, con le eccezioni di Dante e Shakespeare, salvo smentite naturalmente, non si sa mai. L’omosessualità si distingue inoltre per la raffinatezza della sua sensibilità, per la delicatezza dei sentimenti e del comportamento, salvo il suo contributo alla più feroce e sordida cronaca nera. Siamo alla vigilia in cui gli eterosessuali hanno motivo di vergognarsi di sé e considerarsi brutti, sporchi e cattivi, possibilmente di destra. Essi non sanno parlare con lo stesso slancio dei gay di Amore, magari non necessariamente platonico ma sempre «greco» come garantiscono autorevoli fonti storiche. Persino bravuomini come Lando Buzzanca e Lino Banfi, fanno oggi sfoggio, per sentirsi finalmente «moderni», di tolleranza.
Migliaia di gay e simpatizzanti si stanno preparando a convergere a piazza Farnese in Roma, col concorso di uomini politici e di governo, per esprimere il loro punto di vista sulle unioni di fatto. Cecchi Paone sottolinea il carattere anticlericale del convegno definendolo «Giornata della Liberazione da Ruini» che tanto danno ha procurato all’Italia in termini culturali ed economici (sic!).
Peccato comunque che a rompere le uova nel paniere sia soprattutto Michele Santoro. Con la sua trasmissione Anno Zero di giovedì scorso dedicata tutta all’omosessualità egli ha rivelato, oltre alla sua grossolanità, una sorta di condizionamento genetico. Fedele al suo destino di trasformare in m...a tutto quel che tocca, ha mostrato dell’omosessualità il dato sgradevole: la sguaiataggine, l’ostentazione degli eccessi respinti persino dai gay civili fino a far nascere il sospetto che si tratti di provocazione da parte di infiltrati col compito di screditare la scelta di Amore.

In Anno Zero si parla tanto di amore, ma le immagini prescelte da far invidia al carnevale di Rio, sembrano insistere sulla lascivia e il piacere dei sensi di cui l’amore sembra solo l’alibi. A tanto cattivo gusto non ci resta che reagire con un augurio sincero: che il convegno di oggi sappia imporsi con una manifestazione di accettabile stile.

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