La speranza Quella luce che squarcia il buio fitto del nostro quotidiano

La speranza Quella luce che squarcia il buio fitto del nostro quotidiano

Prende spunto dall’attualità, sovente, la poesia di Sara Ciampi. Ma se ne serve sempre sublimandola - e gratificandola, certo - in considerazioni universali, libere da quel condizionamento che si ferma all’immediato, all’evidente, all’ordinario quotidiano. È tanto più vero, l’assunto, in questo libro che va a inserirsi in un percorso lirico rigoroso e coerente che ha meritato all’Autrice significativi riconoscimenti internazionali. Un percorso che ancora una volta raggiunge l’altezza delle nuvole - che sono presenti, compatte e trasfigurate, nel testo - e contemporaneamente si «abbassa» - in realtà s’inchina, riverente - a scandagliare l’animo umano, a riferirne i dolori più intensi e le speranze più segrete, le delusioni più cocenti e la voglia di riscatto. Se mai verrà, ma che non si può escludere neppure quando - sospira Sara Ciampi - «tu, misero uomo,/ sei come quel pescatore,/ lotti sempre/ tra le funeste onde della vita,/ ma alla fine sconfitto/ precipiti senza scampo/ nell’abisso più profondo!». È capitato - ecco l’attualità, la contemporaneità - col «Terremoto», che comunque mostra come «le lacrime di sofferenza/ dell’umanità colpita e ferita/ possano essere asciugate solo/ dal fazzoletto della solidarietà». È capitato, ancora più di recente, con «La Grande Europa»: «Tante bandiere di vari colori/ sventolano fiere e speranzose/ tra accordi e contraddizioni,/ tante bandiere unite/ in una sola blu con stelle gialle/ nel segno d’una grande unica Europa». Già, ancora una volta, la speranza. Magari delusa, calpestata, violata. Ma viva, vera, concreta. Da consegnare «Alle future generazioni»: «Sulla lavagna del Tempo/ è incisa la Storia dell’Umanità./ Ma il futuro dell’Uomo/ appartiene a voi, figli del domani,/ che avete il difficile compito/ di scrivere con la penna/ della vostra coscienza/ le sorti del Mondo dove vivrete,/ un Mondo da sempre oscillante/ fra eterni conflitti e grandi speranze».

La poesia, dunque, come afflato dell’animo, espressione genuina d’interiorità, ma anche d’impegno civile e sociale: lo sottolinea Tina Piccolo nella prefazione, per come le liriche di Sara Ciampi sono rivolte al «difficile compito di risvegliare coscienze addormentate e far trionfare la pace, la libertà, l’amore, che costituiscono i veri tesori dell’umanità». E, aggiungiamo noi, per far riflettere sul significato più autentico dei principi nobili della ragione e del cuore.
Sara Ciampi: «Il crepuscolo oltre la luce», Carello Editore, 59 pagine, 10 euro.

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