Le spese folli del Comune per la cancelleria finiscono sul tavolo della Corte dei Conti

Dopo il calderone scoperchiato sugli sprechi del Comune di Bologna per l’acquisto della cancelleria, il consigliere Pdl Lorenzo Tomassini torna all’attacco. Perché aver portato all’attenzione della comunità gli sprechi di denari pubblici dell’amministrazione guidata da Virginio Merola non basta: il rischio è che l’indignazione lasci presto spazio ad un’alzata di spallucce e a una frase di banale qualunquismo del tipo, «massì, lo fanno tutti...». E allora ecco che il consigliere bolognese del Pdl ha già pianificato le prossime mosse: un esposto alla Corte dei Conti per un’indagine conoscitiva, un’interpellanza urgente in Comune che dovrebbe essere discussa già il prossimo venerdì e la creazione di un grande database degli sprechi delle amministrazione dell’Emilia Romagna. Un’idea già partita con l’appello lanciato attraverso Facebook: «I comuni - scriveva ieri Tomassini sulla propria pagina - sprecano somme incredibili. Invito tutti gli amministratori locali dell’Emilia Romagna (province, comuni e circoscrizioni) ad accedere agli atti degli enti di appartenenza ed a farmi avere copia delle fatture di acquisito della cancelleria. Costruiremo insieme un grande database per dichiarare guerra a sprechi ... ed altro!».
Riepiloghiamo i fatti contestati da Tomassini all’attuale amministrazione, prendendo l’esempio di una colla stick. La cooperativa Altercoop - che ha un contratto in esclusiva con il Comune - la fa pagare a Palazzo D’Accursio 4,15 euro che diventano 2,25 applicando lo sconto previsto del 45,8%. Peccato che la stessa colla che il Comune paga 2,25 euro viene venduta a qualsiasi privato si presenti alla porta di Altercoop a 1,94 euro. Ma non solo: navigando su internet si trova lo stesso prodotto a 1,69 euro. Sprechi che rappresentano il 35% delle spese del Comune per la cancelleria: in soldoni più o meno 80mila euro l’anno.
«Entro domani - prosegue Tomassini - presenterò l’offerta di due diverse aziende che mi hanno assicurato che possono vendere i loro prodotti a un prezzo inferiore rispetto a quello proposto da Altercoop: voglio capire per quali motivi il Comune deve per forza restare aggrappato a questa cooperativa, con un evidente spreco di risorse pubbliche. Per mesi la giunta se l’è presa con i tagli del governo, spaventando i cittadini, parlando di tagliare i servizi. Piuttosto, Merola guardi bene all’interno del Comune e scelga bene i suoi dirigenti».

E allora ecco che in settimana il faldone di prezzi, offerte, cifre e percentuali elaborato da Tomassini finirà innanzitutto sui tavoli dei consiglieri comunali attraverso un’interpellanza urgente; poi il tutto verrà presentato in un esposto alla Corte dei Conti: «Chiederemo venga svolta un’indagine conoscitiva - rilancia il consigliere - Ormai gli argini sono rotti...».

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