"Io, credibile come pornostar con i consigli di Sharon Stone"

Amanda Seyfried parla di "Lovelace", ispirato alla vita della protagonista di Gola profonda. "Ma spero che mio padre non veda mai nulla...". Ora è sul set con Gabriele Muccino

Amanda Seyfried è nata nel 1985 ed è celebre grazie a film musical come "Mamma mia!" e "Les Misérables"
Amanda Seyfried è nata nel 1985 ed è celebre grazie a film musical come "Mamma mia!" e "Les Misérables"

Los Angeles - Mentre Amanda Seyfried sta lavorando con Gabriele Muccino nel suo quarto film americano, Fathers and Daughters, accanto a Russell Crowe (e nel ruolo di sua figlia), sta per uscire in Italia il controveso Lovelace, in cui la Seyfried interpreta l'attrice porno Linda Lovelace, celebre interprete del classico a luci rosse del 1972 Gola profonda. Il film non è tanto la storia di un leggendario atto orale, quanto la tragica e illuminante parabola «artistica» ed esistenziale della stessa Lovelace. Ci sono due interpretazioni dominanti sulla Lovelace (nata Linda Susan Boreman), alimentate da lei stessa e la sua volubile memoria: la prima vuole che la Lovelace avesse proprio voluto diventare pornostar diventando così un simbolo della liberazione sessuale. E l'altra che fosse stata forzata a recitare in film porno, Gola profonda compresa, addirittura minacciata con la pistola dall'ex marito Chuck Traynor (Peter Sarsgaard nel film), una violenza che la porta in seguito a diventare una leader del movimento anti-pornografico.

La Lovelace è morta nel 2002 in un incidente d'auto.

Nel film appaiono anche Sharon Stone, irriconoscibile nel ruolo della madre di Linda, che offre alla figlia protezione e guida, James Franco nel ruolo cameo dell'immancabile Hugh Hefner, Hank Azaria in quello del regista Gerard Damiano e Chris Noth in quello del finanziere Anthony Romano. Ma c'è di più. La Seyfried si mostra nuda in Lovelace, e lo fa con grande coraggio. Ma più che l'erotismo di fronte alla cinepresa il film mostra la brutalità del dietro le quinte. Ne parliamo con l'attrice americana, 28 anni, due enormi occhi verdi curiosamente distanti uno dall'altro, bionda di natura, mora nel film. La Seyfried, che aveva iniziato come attrice da bambina nella soap-opera As The World Turns, è stata protagonista di Cappuccetto Rosso, Mamma Mia! e Les Misérables, e sarà presto sugli schermi nella commedia A Million Ways to Die in the West, di e con Seth MacFarlane (Ted, Family Guy). Poi il film di Muccino.

Amanda, come ha affrontato il nudo sullo schermo, girando Lovelace?

«Soprattutto col terrore di che cosa avrebbe detto mio padre. Non volevo che vedesse il film, non voglio che mi veda nuda, mai! A una proiezione privata del film gli ho coperto gli occhi nelle scene più spinte. Non mi interessava che mi vedesse nelle scene di violenza, ma non in quelle in cui mi si vede nuda. Detto questo, il nudo va bene se necessario, non mi sono fatta molti scrupoli».

Sharon Stone, che ne sa qualcosa sul nudo al cinema, da Basic Instinct in poi, le ha dato consigli?

«Tanti, è stata molto protettiva e materna nei miei confronti. Abbiamo parlato molto durante le riprese. L'importante, per Sharon, è che nessuna attrice che affronti ruoli rischiosi lo faccia per costrizione e senza convinzione, detesta lo sfruttamento. Sharon insiste che quella famosa scena delle gambe aperte in Basic Instinct venne estratta in maniera manipolatoria dal regista Paul Verhoeven, che le aveva assicurato che nel montato non si sarebbe visto niente».

Che idea si è fatta della Lovelace?

«È una donna che ha saputo combattere, e sopravvivere, agli abusi dell'industria del porno e quelli del marito padrone. La sua storia è un esempio di emancipazione femminile, una donna oggetto che si fa soggetto. Interpretare la Lovelace, a parte aver dato un paio di infarti a testa ai miei, è stato un onore. Spero di aver reso giustizia a una donna interessantissima».

Ha svolto ricerca sul porno nell'era Boogie Nights?

«Certamente ho visto alcuni film con Ginger Lynn, Traci Lords e anche di Moana Pozzi. Ci sapevano fare. Ma Lovelace è centrato più sulla battaglia di Linda contro il porno e lo sfruttamento della donna che sulla sua carriera nel porno. Linda all'inizio credeva che l'erotismo fosse la massima manifestazione della liberazione della donna. Dovette ricredersi».

Cosa ci dice di Fathers and Daughters?

«È un dramma familiare su una giovane donna, io, che ha difficoltà a livello di relazioni e riflette sul suo difficile rapporto col padre, Crowe, un famoso romanziere. Il cast è eccezionale, con Aaron Paul, Diane Kruger, Jane Fonda e tanti altri.

Muccino dirige con grande sensibilità e rende gli attori molto partecipi sul set, è una persona di un calore ed entusiasmo contagiasosi. Ha una maniera delicata di usare la cinepresa, la rende quasi invisibile. Grazie a lui sono sicura che mio padre sarà molto fiero di me. Non ci sarà bisogno stavolta di coprirgli gli occhi».

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