Sanremo 2015, già trovato il conduttore

Il buonista Fabio Fazio, dopo aver visto i risultati della seconda serata, ha iniziato a innervosirsi per non dire che ha sbroccato di brutto, asserendo di essersi «rotto le balle». Buonista, sì. Ma solo quando le cose vanno bene e gli ascolti sono alti. Altrimenti meglio girare alla larga. Quando vanno male infatti non è Fazio a essere noioso ma il Paese a non capire le sue educate trasmissioni, essendo l'Italia «costruita sulla rabbia, con un desiderio continuo di aggressività che non mi sembra normale». Matteo Renzi, per rincuorare Fazio, ha lanciato il rassicurante hashtag su Twitter: #fabiofaziostaisereno. Poi, come è sua abitudine, ha preso in mano le redini della situazione, tra una consultazione fallita e un rifiuto dell'ennesimo candidato ministro. La riforma del Festival sarà uno dei punti qualificanti del programma del suo esecutivo. Anche Angelino Alfano, all'inizio dubbioso, si è fatto convincere in cambio dell'assicurazione che il prossimo presidente della Giura di qualità sarà un uomo in quota Nuovo centrodestra. Bruciato ormai Fabio Fazio, che ieri ha detto: «L'anno prossimo? Io sto già in vestaglia adesso», iniziano a girare le voci su chi potrebbe prendere il suo posto.

«Il Festival di Sanremo è come le primarie, e noi vogliamo vincere sia il premio della giuria sia il televoto». Chi l'ha detto? Matteo Renzi, nel novembre 2012 prima di affrontare il ballottaggio con Pierluigi Bersani. L'Armata Giankaleone è avvertita.