Nuovo smacco per Achille Lauro

Dopo Sanremo, un’altra bocciatura. Era in gara per San Marino

Nuovo smacco per Achille Lauro

Torino. In pizzo nero in sella a un toro. Achille Lauro a Torino s'è inventato di tutto per riprendersi la scena dopo il pallido risultato raccolto a Sanremo. E invece non si è qualificato. Uno smacco totale. Domani guarderà in tv Mahmood e Blanco gareggiare per l'Italia. Per cercare di qualificarsi Achille è stato mirabolante: ha preso il simbolo della città che ospita l'Eurovision, l'ha fatto montare sul palco, ci è salito sopra fasciato in una tutina trasparente e s'è denudato cantando l'amore tra uno spogliarellista e una donna cowboy. Non il contrario, attenzione. Perché bisogna stupire, sempre di più. Perché se l'Italia ingrata non l'ha premiato nel più grande Festival musicale tricolore, allora lui si era fatto invitare nel più grande Festival europeo dalla piccola San Marino. Nulla poteva essere lasciato al caso, ma nulla è servito: il brano Stripper, un viaggio di citazioni tra Beatles, Britney Spears e Caterina Caselli, l'inno all'amore libero, il look perfetto.

E, ieri sera, nella seconda semifinale che ha decretato gli altri dieci paesi (in tutto 25, ieri via libera a Belgio, Repubblica Ceca, Azerbaigian, Polonia, Finlandia, Estonia, Australia, Svezia, Romania e Serbia) che parteciperanno alla finale di domani, neanche Emma Muscat si è qualificata. Lei è maltese, ma da noi è conosciutissima per la partecipazione ad Amici. Fasciata in specchietti luccicanti, canta anche lei la libertà d'amare. Italianissimi, invece, i ragazzi del Volo che, come ospiti, riescono a cantare tutti e tre insieme You are my Everything nonostante Gianluca Ginoble, positivo al Covid, sia in collegamento. I tre chiudono la serata e la lunga carrellata di brani melodici, pop e rock dei 18 artisti che, come i finlandesi The Rasmus (con il pezzo Jezebel scritto da Desmond Child) e la svedese Cornelia Jakobs, alzano il livello musicale rispetto a martedì. Ma, a vincere, su tutti è la mega scenografia. Se la cavano i tre presentatori, Mika, Pausini (che hanno duettato sulle note di Sting e Patti Smith) e Cattelan, più sciolti della prima sera.

E, dunque senza l'italiano in corsa per San Marino e l'italiana d'adozione, domani sera a gareggiare per noi ci saranno il sardo/egiziano Mahmood e il bresciano Blanco. Se la dovranno vedere con la Kalush Orchestra, simbolo della riscossa ucraina e data per vincente. Sentimento dilagante: è diventata virale la foto del commentatore Timur Miroshnychenko che dall'Ucraina commenta l'Eurovision direttamente da un bunker e si è collegato pure con il Tg1. Intanto i fan della Kalush Orchestra a Torino si arrabbiano perché si è visto Kirkorov, uno dei cantanti pro Putin più famosi in Russia, sugli spalti del Palaolimpico.

Comunque agli italiani non dispiacerebbe troppo far vincere gli ucraini, la Rai correrebbe altrimenti il rischio di sobbarcarsi per il secondo anno un'operazione così gigantesca. Anche perché, se martedì in Italia gli ascolti sono andati bene (27%), nel resto d'Europa si registra, dai primi dati, un calo di spettatori. In Germania sono stati solo 500.000 (per uno share del 2,2%).

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