Adriano Occulto ha partecipato alla prima edizione del reality cult “Il Collegio” di Rai Due. Oggi ha un seguito importantissimo sui social, solo su Instagram ha oltre 410mila follower. A soli 19 anni ha le idee chiare sul futuro: diventare un grande attore. Per questo cura nei minimi dettagli, grazie anche al suo team di lavoro, qualsiasi pubblicazione “perché in fondo i social sono dei curriculum utilissimi”.
Qual è il segreto del successo de “Il Collegio”?
“Alla gente a casa è piaciuto vedere questi ragazzini catapultati nel tempo passato dal taglio dei capelli all'abbigliamento. Credo che sia piaciuto molto anche vedere gli scherzi e le bravate dei collegiali, oltre alle lezioni e alle dinamiche del gruppo e come si comportano nel passato”.
Cos'è accaduto dopo quell'esperienza tv?
“Avevo 16 anni e ho fatto una lunga riflessione su quello che avrei voluto fare nel mio futuro lavorativo. Così mi sono detto 'ora è il momento di rivolgermi ad una agenzia e acquisire una credibilità', anche perché io voglio fare l'attore nella vita. L'obbiettivo è quello di iniziare al più presto lo studio della recitazione. Ho diverse ambizioni, vengo da un paesino piccolo dove non c'è nulla, molto presto mi trasferirò a Milano”.
Cosa ti piace del mestiere dell'attore?
“Mi affascina molto entrare in un altro personaggio e amo molto i film d'azione.'Il Collegio' mi ha cambiato la vita e ho preso confidenza con le telecamere, visto che eravamo ripresi sempre. Dopo circa un anno ho anche girato il mio primo film '3+1 giorni per innamorarsi' di Benedetta Pontellini con Marco Bonini, Myriam Catania, Barbara Foria, Francesco Montanari e Maurizio Costanzo. La pellicola deve ancora uscire al cinema, spero arrivi presto”.
Il regista e gli attori con cui vorresti lavorare?
“Il regista con cui vorrei lavorare è Enzo Dino che rispetto e che mi ha insegnato molto in passato. Con lui vorrei fare proprio un film che nel cast abbia Kim Rossi Stuart, Giulia Michelini, Stefano Accorsi e Lina Sastri. Dietro a tutti questi nomi ci sono delle motivazioni personali”.
Quanto è importante per te il web?
“Ritengo che i social siano importantissimi perché in qualche modo sono come i curriculum. Tanta gente mi segue, ogni giorno e vede cosa faccio. Ho anche un senso di responsabilità sulle spalle”.
È importante che la famiglia segua i propri figli nell'uso dei social?
“La famiglia è importantissima, però la testa è la tua, almeno nella mia situazione. I miei fanno tutt'altro nella vita, ma mi appoggiano in quello che faccio. Non solo da solo in questa esperienza sul web, c'è un gruppo che mi supporta”.
Rispetto al passato è cambiato il tuo approccio con il web?
“Moltissimo. Ho cancellato diversi post che avevo pubblicato nel passato, erano amatoriali e non di qualità. Pubblicavo foto un po' a caso. Il mio gruppo di lavoro mi ha insegnato un sacco di cose e all'uso consapevole del mezzo. Io sono sempre stato educato, la mia famiglia mi ha insegnato dei valori, credo che chi si affaccia sui social debba aver chiaro il peso della responsabilità che ha addosso. Cerco di mandare dei messaggi anche attraverso le mie attività sul web. Ad esempio, ieri ho pubblicato i risultati del mio percorso di salute e benessere, cercando di tonificare il mio fisico. Non è un messaggio mirato alla vanità, anzi. Quello che vorrei capissero tutti è che solo con la dedizione, il sacrificio e la forza di volontà si possono ottenere dei risultati nella vita. In qualsiasi ambito”.
Cosa consiglieresti a chi vuole approcciarsi alle possibilità che il web offre?
“È tutto nell'ottica di crearsi un futuro diverso. Alla fine il mio piccolo orgoglio risiede nelle esperienze televisive e cinematografiche che ho fatto, non certo nei numeri su Instagram, Cerco di farne un uso migliore possibile dei social, anche se nella vita sbagliare è umano. Per farla breve siate più realisti con voi stessi, più sicuri, più carismatici e sopratutto usate la vostra testa, osate, rischiate e credeteci!”.
È stato difficile per te lasciare la scuola?
“È stata una scelta dura, difficilissima e molto strana perché avevo quindici anni, non avevo in mano nulla, mentre i miei coetanei hanno continuato il loro percorso. Avevo tutti i pregiudizi contro, i genitori di qualche mio amico mi consideravano un mezzo delinquente, solo perché ero un po' testa calda. La verità è che se in passato sono stato 'fumantino' è stata una causa di una serie di cose”.
Cosa, ad esempio?
“Non è bello sentirsi dire da un professore a quell'età 'tu non vai da nessuna parte, non combinerai nulla nella vita, ti ritroverai solo'. Ho deciso con la mia testa cosa fare della scuola, allontanarmi è stata una mia decisione. Non è stato facile, ho sofferto molto per questo. I miei genitori mi hanno subito detto che della mia vita avrei potuto fare quello che volevo, ma se non andavo a scuola era importante che iniziassi subito a lavorare. Ero appassionato di meccanica e ho bussato subito alla porta di diverse officine, come potete immaginare non è stato facile, anche perché ero giovanissimo. Poi alla fine una porta si è aperta, mi sono rimboccato le maniche e dopo è arrivato 'Il Collegio'. Detto questo, io parlo solo della mia esperienza personale. So benissimo che nelle scuole italiane ci sono professori bravissimi che amano il proprio lavoro e lo fanno bene. Purtroppo non sono stato fortunato”.
Avrai un sacco di fan che ti fanno i complimenti, ti imbarazzano?
“Eh sono un bel po', facciamo gli umili (ride, ndr). Scherzi a parte, io ringrazio sempre”.
Preferisci conoscere le persone virtualmente o di persona?
“Sono all'antica, le persone devo guardarle negli occhi”.
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