Almamegretta, 25 anni di "Sanacore"

L'album ripubblicato con due inediti. Il leader Raiz: "Ancora attuale"

Almamegretta, 25 anni di "Sanacore"

Fantasiosi suoni dub, un pizzico di funk, melodia mediterranea e testi in dialetto napoletano. Questa la fortunata ricetta che 25 anni fa cucinarono gli Almamegretta con l'album Sanacore, un disco di successo che oggi festeggia il quarto di secolo con la ripubblicazione che comprende due brani inediti. «È un disco ancora oggi attualissimo per le tematiche che tratta», racconta il leader e cantante Raiz - e il brano Nun te scordà è stato inserito tra le canzoni classiche napoletane. Un giusto orgoglio quindi per la band che ha conquistato per il suo impegno tre Premi Tenco.

Il disco avrebbe dovuto uscire a maggio, anniversario ufficiale dell'uscita, ma è stato spostato perché gli Almamegretta speravano di accompagnarlo con una serie di concerti dal vivo. Niente da fare con la brutale ripresa del Covid. «Ci siamo rimasti male con questa pandemia. Il settore musicale è in sofferenza ma noi speriamo di tornare la prossima estate». Così nell'album, per i fan, hanno inserito gli inediti Tamms Dub e Heartical Dub. «Il primo è un tributo a Stefano Facchinetti che è morto dieci anni fa, il secondo è il primo brano che Adrian Sherwood produsse per noi».

Già perché le collaborazioni degli Almamegretta si allargano alla musica internazionale, soprattutto a quella dei Massive Attack e degli Asian Dub Foundation. «Con i Massive Attack abbiamo iniziato a lavorare nel 1994 e abbiamo suonato spesso insieme dal vivo. Il loro leader ha un papà napoletano e voleva saperne di più sulla storia della nostra regione. Non escludo che prossimamente potremmo fare qualcosa insieme. Con gli Asian non ci sentiamo da tanto tempo ma abbiamo suonato insieme alla grande». Ma il vero idolo di Raiz rimane Pino Daniele. «Sono cresciuto a Vignate, in provincia di Milano, e quando ho ascoltato Pino mi si è aperto un mondo. Finalmente un bluesman che cantava in dialetto napoletano e ce l'aveva fatta».

Raiz e gli Almamegretta rimangono fedeli al proprio suono ma sono molto attenti alla scena musicale odierna.

«Mi incuriosisce - conclude Raiz - la scena post hip hop, ovvero il trip hop e i suoi derivati. Sono artisti bravissimi anche se alcuni li trovo un po' troppo cinici e materiali, mi piacciono quelli che raccontano storie e danno una speranza ai giovani che li ascoltano».

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