Altra grana per Sanremo: in Rai è allarme pubblicità

L'amministratore delegato, Fabrizio Salini, sotto pressione. A riaschio gli investitori, anche per le assenze annunciate al Festival

Altra grana per Sanremo: in Rai è allarme pubblicità

Non c'è Festival di Sanremo senza polemiche. E questa 70° edizione non fa eccezione. Ora, dopo la bufera per le dichiarazioni di Amadeus e la presenza di Junior Cally, sarebbe arrivato l'allarme pubblicità.

Secondo quanto riporta il Messaggero, infatti, le vendite degli spazi pubblicitari non andrebbero a gonfie vele. E questo, renderebbe ancora più delicata una situazione già incerta, mettendo sotto pressione l'amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini che, insieme ad Amadeus, direttore artistico del Festival 2020, ha gestito l'organizzazione di Sanremo.

Il tutto senza coinvolgere il neo direttore di Rai1, Stafano Colletta, che si è ritrovato per le mani una creatura completa, con Fabrizio Salini che di fatto è rimasto solo, senza più il sostegno del Cda, complice anche i dati incerti sulla raccolta pubblicitaria dello scorso anno. I numeri relativi al 2019, infatti, mostrano che la Rai ha incassato, con la raccolta pubblicitaria, 636 milioni di euro, in calo rispetto agli anni precedenti.

E ora, oltre ai dati poco rassicuranti dello scorso anno, potrebbe arrivare un ulteriore ribasso, soprattutto dopo le polemiche e le assenze annunciate in questi giorni. Non ci sarà, infatti, Monica Bellucci e ora è in forse anche la presenza di Georgina, la fidanzata di Ronaldo, annunciata tra le vallette. Cancellato dalla scaletta anche Salmo e sembra essere in bilico anche la presenza di Ultimo. Tutti volti noti, che avrebbero attratto gli investitori.

Di diverso avviso, invece, sembra essere Rai Pubblicità, decisamente ottimista sulla raccolta pubblicitaria prevista per il 2020, anche grazie ai risultati attesi per il Festival di Sanremo, nonostante le polemiche e le assenze annunciate negli ultimi giorni.

Tutto sta accandendo mentre il clima nel Cda della Rai si mantiene costantemente teso e diviso. Basta pensare alle ultime nomine di Salini, che ha visto una netta spaccatura in consiglio. E ora, la Lega, con Alessandro Morelli, chiede le dimissioni di Salini: "Salini, incapace di gestire l'azienda, bocciato dal Cda sulle nomine, bloccato sul piano industriale, ventriloquo dei produttori e ora protagonista col suo Sanremo di queste porcate, avrebbe una sola scelta: le dimissioni".

E, intanto, l'ad è sotto pressione anche per i dati Agcom delle presenze nei Tg: "Non gli faremo nessuno sconto", fanno sapere dal Pd, che si scagliano contro lo

"strapotere di Matteo Salvini e Luigi Di Maio a scapito di Nicola Zingaretti sia nei telegiornali che nelle trasmissioni Rai". Così, all'ad viene rimproverato di non saper gestire l'azienda e di condurla in modo insostenibile.

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