Ciascuno di noi ha la canzone della propria vita. Ma i cantanti? Anche loro ne hanno una? Parte da questa semplice domanda la semplicissima ma azzeccata - formula alla base di Music: il grande show in cui, da domani per tre serate-evento su Canale Cinque, con largo dispendio di mezzi e accurata confezione autoriale (Gianmarco Mazzi, Federico Moccia e Marco Salvati tra le firme) farà il suo ritorno in pompa magna Paolo Bonolis. «Alzi la mano chi non conserva nel suo cuore un ritornello che, per i motivi più diversi, considera il ritornello della sua vita chiede il presentatore - Ebbene, ci siamo detti, a maggior ragione i cantanti ne avranno uno, che è stato la loro fonte d'ispirazione, che li ha spinti a fare questo mestiere, che li ha aiutati a diventare quel che sono diventati». È visibilmente compiaciuto, Bonolis, di un'idea che non è stato facile proporre ai grandi cantanti, «visto che non offriva loro alcuna possibilità di esibirsi con la loro musica o di promuovere un nuovo disco», ma che pure deve averi colpiti, se hanno risposto in larga schiera al suo richiamo, «col solo obbiettivo di divertirsi al puro piacere di fare musica».
Si alterneranno infatti sul colossale palco ideato da Gaetano e Chiara Castelli nell'immenso Teatro Cinque di Cinecittà nomi come quelli di Anastacia (che canterà una canzone degli Aerosmith), Simon Le Bon (Python Lee Jackson), Loredana Bertè (Heart), Nek (Police), Kolors, (Pink Floyd), Piero Pelù (De Andrè), Dolcenera (Stevie Wonder), Francesco Renga (Mina), Fedez (Articolo 31), Benji e Fede (Cesare Cremonini), Antonello Venditti (che canterà Alta marea, da molti erroneamente creduto suo), oltre a Gianna Nannini, Marcus Miller, Manuel Agnelli, Noemi, Enzo Avitabile, Elisa, Tony Hadley, J-Ax. Tra i protagonisti più curiosi, ed attesi, ci saranno John Travolta «L'unico che ha chiesto di poter ballare invece che cantare: come coreografia del cuore ha scelto Grease, e la interpreterà in coppia con Lorella Cuccarini» - il pianista Ezio Bosso «che non compariva in tv da Sanremo, e che ha deciso di accettare perché da ragazzino mi seguiva in Bim Bum Bam» - e Gerard Depardieu, «che è un tipo particolare: uno che ha scavallato la vita, non gliene frega più di niente e di nessuno. Ma se riesci ad entrarci in sintonia, allora è simpaticissimo. Come canzone del cuore ha scelto Nathalie, di Gilbert Becaud». Con ciascuno di questi grandi nomi Paolo Bonolis s'intratterrà per capire i motivi della loro scelta; «aprendo così squarci inediti, e spesso anche molto intensi, sul loro privato». Tutti i brani saranno eseguiti live, e con arrangiamenti appositi («Nessuno dei nostri protagonisti, infatti, ha mai interpretato pubblicamente queste canzoni») curati dal maestro Diego Basso. E in omaggio alla musica, «che come ha detto Ezio Bosso - una volta composta non appartiene più a chi l'ha creata, ma a chiunque la ami», la sigla stessa di Music sarà ogni volta diversa. Per la prima serata John Miles eseguirà la sua Music; per la seconda l'orchestra di Basso interpreterà Il buono, il brutto e il cattivo di Morricone nella versione dei Metallica.
Per un appassionato di musica «senza pretese da intenditore», che ama tutti i generi e adora il rock, «anche se non so suonare alcuno strumento né leggere un rigo musicale», condurre un supershow come Music è stato «una gioia immensa. Ero sempre immerso nelle note. E che note!». La disponibilità di grandi nomi, anche al di fuori da una logica strettamente commerciale, non lo stupisce: «I cantanti sono degli artisti. E gli artisti hanno grande sensibilità. Partecipare a Music è stato il loro modo per dire grazie ad un altro artista, o ad un'altra epoca musicale, che hanno contribuito a formarli». La grandezza dello show e l'epoca della messa in onda fanno supporre che con Music Canale Cinque voglia creare il Sanremo di Mediaset. «Ma anche se la formula è ripetibile, e probabilmente lo sarà, non c'entra nulla con Sanremo nega il direttore Giancarlo Scheri - quella è una gara. Questa una passerella di emozioni».
E Bonolis? Data l'improbabilità di un ulteriore, futuro ritorno di Carlo Conti, tornerebbe a Sanremo? «Quando ci andai nel 2005 lo rivoluzionai. Se ci tornassi, lo ri-rivoluzionerei. Anche se ormai all'Ariston c'è ben poco da rivoluzionare».
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