«Sto benissimo, in gran forma, anche se ho un ufficio stampa prussiano, una signorina che parla anche prussiano e mi obbliga a lavorare». Non perde mai il gusto dell'ironia Renzo Arbore, che presenta un'altra delle sue «malefatte» (stasera sarà presente alla Feltrinelli di Milano e domani a quella di Roma): il triplo album Arbore plus che raccoglie il meglio della sua produzione musicale. «È un disco taumaturgico - racconta lo showman - è come un prodotto farmaceutico che contiene tante cose, come gli integratori. In farmacia ci sono medicine che oramai servono per tante cose contemporaneamente, io ho fatto una raccolta per le orecchie e per l'anima. Ovvero un'antologia di tutte le canzoni che ho avuto il coraggio di rivisitare e che sono un toccasana. Tra cervello e cuore io privilegio il cuore».
È una raccolta di canzoni vissuta, da cui escono l'energia e il contagioso entusiasmo di Arbore, e che si divide in tre parti ben distinte. «Ho ripreso il periodo pop e swing, la musica degli americani che vidi sbarcare in Italia e ascoltai sui gloriosi V-Disc. Poi ho preso la musica dei crooner e infine la canzone tradizionale napoletana». Insomma le tre facce del percorso artistico di Arbore. «L'importante è che ci siano l'espressione e l'espressività nella musica. Il primo ingrediente dev'essere l'emozione; da Sinatra quando canta My Way a Roberto Murolo che comunica la gioia e il dolore, per non parlare di Ray Charles, tutti questi artisti privilegiano l'espressività».
Come al solito il maestro si è disimpegnato bene su tutti e tre i fronti. «Do libero sfogo al mio amore per lo swing, il ritmo dell'anima. Spazio da Bingo Bongo a Mamma mi piace il ritmo di Natalino Otto, re dello swing italiano dopo Rabagliati che fu un pioniere. Mi piace particolarmente citare Esattamente come tu, uno swing formidabile che ho eseguito con gli Sugar Pie, un fantastico gruppo di 25-30enni che seguono la tradizione». Già, ma i ragazzi seguono lo swing? «C'è tutto un movimento attorno allo swing che è tornato di moda. Basta andare in rete per accorgersene. A parte che ci sono decine di scuole di ballo che lo insegnano, i giovani stanno riscoprendo questa musica. Esattamente come tu viene già trasmessa dalle radio e oggi uscirà anche il video, il primo video che io abbia mai girato. Comunque ci sono un sacco di artisti noti che fanno swing: Simona Molinari, Greg di Lillo & Greg è un artista raffinato, Max Faiella, persino Elio e Fiorello lo cantano con piacere. Con il successo di Michael Bublé, che io ho presentato per la prima volta a Milano, è scoppiata una nuova swingmania, e anche una riscoperta del jazz degli anni Venti e Trenta».
Ma Arbore, che è in pista da mezzo secolo e passa, come ha cominciato? «Da piccolo suonavo il pianoforte, poi sono diventato un dj e con Boncompagni ho lanciato la musica moderna dalla radio: i Beatles, i Rolling Stones, Patty Pravo. Poi un giorno vidi un concerto di Jannacci e decisi che avrei fatto anch'io il cantante. Glielo dicevo sempre: è colpa tua se mi sono messo a far musica». Ma Arbore è così versatile e istrionico anche perché viene dal night. «Suonavamo nei night club, siamo rimasti in sette: Peppino Di Capri, Fred Bongusto, Fausto Leali, Andrea Mingardi, Gino Paoli che prima di diventare cantautore faceva i night e Gigi Proietti. Io in scena a Foggia suonavo un contrabbasso finto e uno mi disse: A Roma c'è uno che suona come te. Era Proietti, ci conoscemmo e diventammo amici».
Arbore non dimentica quelle che chiama «canzoni divertissement», quelle che ha scritto con Claudio Mattone, con Lino Banfi e quelle che si diverte a reinterpretare. «Faccio il crooner disinvolto e canto canzoni un po' dissacranti come Grazie dei fiori bis o quelle che mi hanno portato fortuna in televisione come Il materasso». Già, e a proposito di tv cosa farà il prode Renzo? «Il 13 dicembre Raidue proporrà una rilettura del mio show Indietro tutta, che rivoluzionò il modo di fare t, intitolata Indietro tutta 30 e l'ode. Poi vorrei utilizzare le 400 ore di trasmissione di Doc, che sono negli archivi Rai e contengono musica storica, dove c'è proprio di tutto: da Miles Davis a James Brown ai Litfiba agli esordi».
Naturalmente non mancano i classici napoletani, molti dei quali eseguiti dal vivo con la sua Orchestra italiana, che il maestro non abbandona mai e che si esibirà il 31 dicembre in una serata speciale al PalaEvangelisti di Perugia. Senza naturalmente dimenticare lo swing.
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