"Quella parola è mia": Meghan nella bufera

Meghan vorrebbe acquisire i diritti della parola “archetipi” per il suo podcast targato Spotify, un’iniziativa che sta facendo discutere

"Quella parola è mia": Meghan nella bufera

Il podcast che Meghan Markle ha dedicato agli stereotipi sarà disponibile su Spotify la prossima estate. Le polemiche, però, stanno già divampando. La causa, dicono i tabloid, starebbe nella decisione della duchessa di ottenere i diritti esclusivi sulla parola di origine greca “archetipi”, che dà il nome al suo programma, ma è anche un termine molto usato nella lingua inglese (e non solo). Ci si chiede anche se Meghan sia la persona più adatta per parlare di un argomento tanto complesso come quello delle etichette e dei pregiudizi che possono condizionare intere esistenze.

“Ribaltare le etichette”

La prossima estate, scrive Page Six, potremo finalmente vedere realizzato uno dei progetti a cui Meghan Markle sta lavorando da tempo. Si tratta di un podcast sugli stereotipi di genere, realizzato grazie alla collaborazione tra Spotify e Archewell Audio. Il titolo è “Archetypes”, cioè “Archetipi”. Lo scorso marzo, in un teaser da un minuto la duchessa di Sussex ha confermato quanto riportato dal giornale e aggiunto: “In Archetypes analizzeremo, esploreremo e ribalteremo le etichette con cui le donne sono costrette a fare i conti”.

Durante il teaser possiamo sentire, in sottofondo, un mormorio caotico da cui emergono proprio alcune delle etichette che vengono affibbiate alle donne. Per esempio una voce maschile dice: “Più deboli, più piccole, sono meno intelligenti”. Un’altra, femminile, ribatte: “Le persone pensano che dovrei stare zitta ed essere sottomessa”. Poi interviene Meghan, spiegando: “Questo è il modo in cui parliamo delle donne: le parole con cui cresciamo le nostre ragazze e l’immagine delle donne che ci restituiscono i media. Da dove arrivano questi stereotipi? Come condizionano le nostre vite? Converserò con persone che sanno fin troppo bene quanto queste etichette plasmino le nostre narrazioni. Parlerò con alcuni storici per capire in che modo si siano tramandate”.

Il progetto è ambizioso. Inoltre arriva dopo circa un anno e mezzo dalla firma del contratto dei Sussex con Spotify. L’annuncio della collaborazione venne diffuso a dicembre 2020 e per quel Natale arrivò anche la prima puntata del loro podcast, uno speciale natalizio che, però, non ebbe alcun seguito. A gennaio 2022 ci fu anche uno screzio tra i duchi e Spotify a causa del programma del comico Joe Rogan, che diffondeva teorie no vax. Tutto sembra rientrato, ma pare proprio che il debutto di “Archetypes” non avverrà in un’atmosfera tranquilla.

Una parola antica di quasi 500 anni

Il Daily Mail riporta una notizia molto curiosa: due giorni dopo l’annuncio del podcast Meghan Markle avrebbe chiesto all’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti di poter ottenere il diritto esclusivo all’uso della parola “archetypes”. Ciò significa, qualora la duchessa ottenesse il via libera, che nessun podcast, nessuna serie audiovisiva, o web, nessuna opera potrebbe usare più questo termine. Diventerebbe un brand di proprietà di Meghan Markle. Qui c’è un grosso “ma” in arrivo. Il termine è già stato usato da diversi marchi. Non potrebbe essere altrimenti, visto che la parola “archetipi”, di origine greca, è entrata nella lingua inglese 470 anni fa, nel sedicesimo secolo. È molto comune.

Sarebbe davvero possibile (e corretto) concederne un utilizzo esclusivo a una sola persona? Date le premesse la questione è piuttosto complessa. Non è nemmeno la prima volta che la duchessa prova a registrare un marchio. Ci ha provato subito dopo la Megxit con “Sussex Royal”, ma è stata bloccata dalla regina Elisabetta. Nel giugno 2020 ci ha riprovato con il termine Archewell, nome della fondazione creata con il principe Harry e in cui è racchiuso il nome del loro primogenito, Archie. L’Ufficio Brevetti, però, ha respinto la richiesta a causa di “documenti non firmati” e una mission “vaga”.

Le femministe contro Meghan

C’è anche chi si chiede se Meghan Markle sia la persona più adeguata e autorevole per parlare di questioni di genere. L’esperto reale Neil Sean a The International News ha detto: “[Meghan Markle] sta cercando di attirare il movimento femminista, ma è davvero controproducente”. L’esperto sostiene che ci sia qualcuno che non avrebbe gradito il progetto della Markle, ma non anticipa nulla in merito: “Ne saprete di più nei prossimi giorni…una femminista di spicco ha preso posizione contro Meghan” e si chiede in che modo la duchessa possa rappresentare le donne, essere un modello da seguire. Come può essere definita “radicalmente femminista?”.

Neil Sean prosegue riportando i presunti commenti di questa “femminista di spicco”: “In pratica sta dicendo che qui c’è una donna che ha rinunciato alla sua carriera, alla sua religione, alla sua famiglia, al suo Paese, per venire a vivere in un altro Paese. Tutto per il matrimonio e l’amore di un uomo. Ancora una volta vedo solo problemi per lei.

Molte scrittrici nel Regno Unito stanno già dicendo che non abbiamo bisogno di podcast lagnosi di donne che dicono di essere perdenti, quando ora le donne hanno più potere”. La questione ha già infiammato gli animi. Resta da vedere se il podcast “Archetypes” sarà un successo o un flop.

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