Archie cosa ci guadagna con la Megxit?

Grazie alla Megxit voluta dai suoi genitori, Baby Sussex potrà godere di tante libertà che i suoi cuginetti George, Charlotte e Louis possono solo sognarsi

Archie cosa ci guadagna con la Megxit?

Mentre papà Harry e mamma Meghan annunciavano al mondo la Megxit, trattando poi le condizioni per la loro fuoriuscita dalla Royal Family, in Canada il piccolo Archie attendeva il loro ritorno, pronto anche lui, anche se è troppo piccolo per capirlo, ad iniziare una vita completamente diversa da quella a cui sembrava destinato quando è nato lo scorso 6 maggio.

Archie non ha avuto alcun titolo reale dalla Regina, non è un principe, come il suo papà, ma resta settimo in linea di successione al trono ed è alquanto improbabile che diventi re. Ma se suo padre sogna di fare l’attivista impegnandosi in conferenze e convegni e sua madre di tornare al cinema, anche Baby Sussex ha guadagnato qualcosa dalla decisione dei suoi genitori.

Archie Harrison Mountbatten-Windsor, sottratto per sempre alla vita di Corte, avrà un’infanzia più libera e serena di quella avuta da suo padre. Per cominciare, a meno che non siano i suoi genitori a volerlo, non sarà obbligato a frequentare esclusive scuole private in cui il protocollo consente la presenza di guardie del corpo in borghese all’interno dell'istituito. Papà Harry e suo zio William sono stati costretti ad andare alla Wetherby School di Notting Hill e oggi i suoi cuginetti George e Charlotte frequentano la Thomas's Battersea.

Potrà poi godersi tanti viaggi con i suoi genitori, senza dover restare a casa perché per legge due eredi al trono non devono mai viaggiare insieme. Se suo padre è sesto, lui è settimo nella linea di successione e se i Sussex fossero rimasti membri senior della Royal Family Archie non avrebbe potuto viaggiare con il suo papà. Inoltre, da grande, le sue future fidanzate saranno interessate solo a lui, ben sapendo che non è un reale, dubbio che ha sempre attanagliato Harry.

Archie non sarà nelle mire di aspiranti principesse, non avendo nemmeno il titolo di Conte di Dumbarton che avrebbe potuto ereditare da suo padre, che tuttora lo detiene, ma Harry e Meghan hanno voluto per lui una vita da common. Lui è solo Archie, non il Principe o il Duca Archie Mountbatten-Windsor. E se si innamorerà potrà sposare, anche con solo rito civile, chiunque voglia, senza sottoporlo al giudizio della Regina. Non dovrà nemmeno evitare effusioni in pubblico con la sua amata, divieto peraltro molte volte disatteso dai suoi stessi genitori in più occasioni.

Potrà giocare, divertirsi e dedicarsi a tutte le attività consone alla sua età, fatta di spensieratezza e non certo di ore passate a imparare il galateo, com’è successo a suo padre Harry. Tutti i royal babies sono presto istruiti sul modo corretto di mangiare, su come comportarsi durante gli eventi ufficiali e già dai 5 anni di vita sono costretti ad inchinarsi al cospetto della Regina Elisabetta II, oltre a dover posare per ritratti ufficiali da diffondere poi alla stampa con i membri della Royal family o durante i suoi compleanni.

Grazie alla Megexit, il piccolo Archie si eviterà tutto questo e sarà educato da Harry e Meghan nel modo in cui desiderano, non nel modo in cui per protocollo devono. I due potranno vestire il piccolo come meglio credono, senza dover attendere che compia 8 anni per farlo passare dai calzoncini corti ai pantaloni, come si usa per consuetudine nelle famiglie reali europee.

Infine, cosa meravigliosa per un bambino, non dovrà mai restituire i regali più costosi. Potrà tenersi tutto quello che gli sarà donato, anche i regali che superino il costo di 150 sterline. Nel giorno del suo primo compleanno suo cugino George ricevette ben 780 regali ma pochi di essi restarono in suo possesso. Gli altri furono tutti dati in beneficenza.

Dagli sconosciuti George può accettare per il suo compleanno solo fiori o libri di autori non controversi e da amici e parenti mai nulla oltre le 150 sterline perché il protocollo prevede che i membri della Royal Family non hanno bisogno di nulla né devono mai essere messi in condizione di dover ricambiare con un dono di egual valore. Se per i cuginetti George, Charlotte e Louis, basta un pensierino, a Baby Sussex probabilmente andrà molto meglio.

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