Barbra Streisand nei confronti di Michael Jackson, di cui rimpiange di non aver duettato insieme in un singolo che avevano in programma diversi anni fa, parlando con il Times di Londra si è mostrata decisamente comprensiva verso il re del pop. È la prima vera super star a rilasciare una intervista sul collega decisamente caduto in disgrazia dopo la messa in onda di un documentario che suppone, senza averne prove concrete, che Jackson fosse un pedofilo.
"I suoi bisogni sessuali erano i suoi bisogni sessuali, provenienti da qualunque infanzia avesse o qualunque dna avesse", ha detto la Streisand. L’attrice e cantante premio Oscar, autentica icona del mondo dello spettacolo ha incolpato i genitori delle presunte vittime di abusi, sostenendo che, se è davvero successo quello che i due raccontano, "io do la colpa ai genitori che hanno permesso ai loro figli di dormire con lui". Ha però aggiunto chei bambini, ormai uomini oggi, sono "entrambi sposati ed entrambi hanno figli, quindi quanto forse accaduto non li ha mica uccisi. Sono andati avanti con le loro vite, no?". Infine, ha detto, "potete anche usare la parola 'molestati', ma quei bambini, come si sente nel documetario e come loro stessi ammettono nelle loro interviste alla stampa, erano entusiasti di essere lì e ci sono tonati tante e tante volte".
Una presa di posizione netta, la prima di una A-list star in difesa di Jackson, suo caro amico di cui non conosceva i segreti più intimi, ma che ammirava come artista e a cui voleva molto bene come persona.
Subito su di lei si è riversata dai social una cascata di polemiche, tra cui quella di giustificare la pedofilia come un "bisogno sessuale come un altro" e il regista del documentario HBO “Leaving Neverland”, Dan Reed, ha twittato stupito: "Non li ha uccisi? Lo ha veramente detto? La Streisand? Incredibile!".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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