Beppe Fiorello racconta la sua famiglia. Con la "colonna" sonora di Modugno

Nell'adattamento dello spettacolo teatrale ospiti Favino, Turci e Abbagnato

Beppe Fiorello racconta la sua famiglia. Con la "colonna" sonora di Modugno

Chissà perché quei fratelli sono diventati (quasi) tutti artisti, attori, scrittori, showman. Famosi, amati, apprezzati e senza l'ombra di gelosie o invidie tra di loro. Ce lo spiega il più piccolo della nidiata, Giuseppe, Beppe per il pubblico, il quale, vincendo timidezza e ritrosia, mette in scena la dinastia Fiorello. Un'allegra e chiassosa famiglia siciliana, con un padre amante della musica e, soprattutto, delle canzoni di Modugno che ha dato i natali a lui, a Rosario (Fiore) e alla sorella Catena, scrittrice e conduttrice (l'altra sorella Anna è negoziante).

Lunedì, i Fiorello sbarcano su Raiuno in una serata evento: l'adattamento per la tv dello spettacolo teatrale Penso che un sogno così, portato in giro per 350 repliche quando ancora i teatri erano aperti. «Dei fratelli - spiega Beppe nella presentazione alla stampa - io ero quello più timido, mi nascondevo sotto i tavoli e stavo a guardare papà e le zie che animavano le cene. Ammiravo anche Rosario: fin da bambino di lui si diceva che era nato per andare in tv». Ma lo show non è un omaggio all'esuberante fratello, anche se ovviamente è un ingrediente importante della vita dell'attore e della serata («Si vedrà un Fiore inedito, come io stesso ho sempre sognato. Sarà molto intenso, in tanti anni non ci siamo mai guardati così»). Piuttosto è un omaggio al padre e a Modugno. «Io sono cresciuto a pane e Mimmo. Mio papà l'ascoltava sempre e cantava i suoi brani agli operai che costruivano la ferrovia in Sicilia per allietare il duro lavoro o per fare le serenate per conto di qualche innamorato. Poi mi sono ritrovato magicamente a interpretarlo nello sceneggiato Volare di Riccardo Milani. Così, ho deciso di mettere tutto insieme e di raccontare in teatro, in una sorta di gioco degli specchi, me, la mia famiglia e la mia infanzia con la musica di Modugno (tra l'altro lui e mio padre si somigliano molto), ed eccoci qui».

Alla domanda sulla rottura con i familiari di Modugno, irritati per non essere stati coinvolti nel progetto teatrale, Beppe risponde: «Franca, la moglie a cui, insieme a mia madre, ho dedicato questo lavoro, mi ha accolto a braccia aperte quando sono andato a chiederle se ero degno di interpretare Mimmo nella fiction». Nello spettacolo il racconto della famiglia Fiorello si allarga a temi universali «perché tutti ci portiamo dentro la nostra famiglia»: il lavoro, il progresso, l'immigrazione dei nostri nonni. «Sorvolo la mia infanzia, la Sicilia e l'Italia di quegli anni, le facce, le persone: tra ricordi autobiografici, musica e tematiche importanti», spiega ancora l'attore.

Nella serata, oltre a Rosario, si inseriranno vari ospiti («ognuno di loro sarà parte stessa della narrazione»), tra cui Eleonora Abbagnato che «danzerà sulle note di una canzone scritta da Pasolini per Modugno», Francesca Chillemi, Pierfrancesco Favino, Paola Turci, Serena Rossi. Per il direttore di Raiuno Stefano Coletta questo «è un progetto coraggioso perché mette in luce un talento puro, umile e fatto di una capacità artistica plurima».

Anzi, il direttore si augura che l'attore metta in pratica tutti i suoi talenti e segua il fratello nella carriera di showman, di intrattenitore. Riposta dell'interessato: per ora facciamo ripartire i teatri, poi si vedrà

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